Roma, filma la figlia minorenne per essere accolto nel gruppo di pedofili

L’uomo, già condannato per pedopornografia, riprendeva di nascosto una delle due figlie minorenni per essere accolto in un gruppo di maniaci. Arrestati altri due pedofili

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Pedopornografia

Era già stato arrestato per pedopornografia quattro anni fa e, appena finita la condanna, è stato di nuovi messo agli arresti: la Polizia ha sorpreso il pedofilo con un ingente materiale vietato e con video di una delle sue figlie minorenni in biancheria intima registrati di nascosto.

L’uomo, già condannato per pedopornografia, riprendeva di nascosto una delle due figlie minorenni per essere accolto in un gruppo di maniaci. Arrestati altri due pedofili

E’ di tre uomini arrestati il bilancio di un’operazione contro la pedopornografia online condotta dalla Polizia Postale di Roma e Lazio con il coordinamento del Cncpo (Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online). I tre sono finiti in manette perché colti in flagranza di reato per produzione e detenzione di materiale pedopornografico in seguito a perquisizioni delegate dalla Procura della Capitale.

Il maniaco recidivo

Il primo arrestato è un imprenditore romano di 48 anni che scambiava immagini e video della figlia minore per essere ammesso in un gruppo pedopornografico. L’uomo, già arrestato nel 2018 per detenzione di un ingente quantitativo di file pedopornografici, aveva appena terminato di scontare la condanna, quando è stato intercettato su una piattaforma di messaggistica sulla quale, interloquendo in lingua inglese, manifestava interesse sessuale nei confronti dei minori.

L’imprenditore, per essere inserito in un successivo gruppo di scambio di materiale pedopornografico, al quale è possibile accedere solo dopo aver autoprodotto immagini originali, dichiarando di avere due figlie di 14 e 6 anni, aveva inviato foto raffiguranti minori in biancheria intima. L’attività di perquisizione informatica sui dispositivi sequestrati, delegata dalla Procura di Roma, ha permesso di trovare in uno spazio Cloud dedicato, oltre a materiale pedopornografico catalogato in cartelle, alcune immagini e video autoprodotti con una fotocamera nascosta. Il ritrovamento all’interno dell’abitazione di alcuni indumenti e della biancheria da letto raffigurata nei file ha permesso di attribuire l’identità della minore ritratta alla figlia dell’indagato, che è stato arrestato per produzione di materiale pedopornografico.

L’incensurato

Un giovane di 26 anni, residente in provincia di Viterbo, è stato arrestato in flagranza di reato nell’ambito di un’attività di contrasto internazionale sugli abusi sessuali nei confronti di minori. Le indagini, che hanno portato al sequestro di diversi dispositivi informatici contenenti numerosi file pedopornografici, sono state avviate dopo una segnalazione nell’ambito della collaborazione internazionale relativa a numerosi episodi di caricamento di materiale pedopornografico su una piattaforma di cloud storage. Dall’analisi dei flussi informatici la Polizia Postale è risalita al profilo di un utente che deteneva immagini di abusi su minori. Durante la perquisizione, disposta dal magistrato a seguito degli accertamenti svolti, sono stati scoperti nella disponibilità del giovane, italiano, incensurato, numerosi file di natura pedopornografica che vedevano coinvolti bambini anche di tenera età. Per il giovane è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere.

Il cameraman

Anche un cameraman di 32 anni, residente in provincia di Roma, è stato arrestato in flagranza di reato nell’ambito dell’attività di contrasto internazionale sugli abusi sessuali nei confronti di minori. Le indagini condotte dalla Polizia Postale attraverso l’analisi delle tracce informatiche con il coordinamento della Procura di Roma hanno permesso di individuarlo. Durante la perquisizione, disposta dal magistrato a seguito degli accertamenti svolti, sono stati trovati nella disponibilità del giovane, cittadino italiano, incensurato, numerosi file di natura pedopornografica che vedevano coinvolti bambini.

Nei confronti dei tre arrestati, l’attività di indagine prosegue ora con l’analisi del materiale sequestrato per individuare possibili ulteriori responsabilità e per identificare eventuali ulteriori minori coinvolti.