Valmontone, il centauro Pasquale Pascarella sbanda e finisce in un burrone: morto sul colpo

Messaggi social di cordoglio stanno arrivando a fiumi sulla pagina facebook del giovane centauro classe 1994 residente a Valmontone

Una morte tragica, quella del centauro Pasquale Pascarella, 28 anni, occorsagli nella sua Valmontone in un epilogo che non avremmo mai voluto scrivere. In sella alla sua moto, una Kawasaki 1000, il giovane classe 1994 stava percorrendo nella serata di ieri, giovedì 23 giuigno, viale XXV Aprile, la strada che si immette su via Casilina e costeggia la locale stazione ferroviaria. In quel momento, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, ha sbandato fatalmente, cadendo rovinosamente con il suo due ruote all’interno di un burrone, morendo sul colpo.

Messaggi social di cordoglio stanno arrivando a fiumi sulla pagina facebook del giovane centauro classe 1994 residente a Valmontone

I carabinieri di Valmontone, accorsi sul posto, non hanno potuto far altro che constatarne la morte ed il suo corpo verrà adesso sottoposto ad autopsia, così come anche la motocicletta verrà analizzata per capire quali siano potute essere le cause che hanno generato il sinistro mortale. Nel sinistro non sono stati coinvolti altri veicoli, si tratta dunque di un incidente autonomo.

Da tutti i suoi conoscenti, Pascarella veniva considerato un motociclista molto esperto, e dunque si battono tutte le piste, dalla scarsa visibilità al malore, al guasto meccanico, nessuna esclusa, cercando di capire quali possano essere state le cause che lo hanno portato a deragliare in modo letale. Presente anche il personale medico dell’Ares 118, che ha tentato, senza successo, di praticargli alcune manovre di rianimazione.

La salma è stata portata presso il policlinico di Tor Vergata ed è a disposizione delle autorità, nel frattempo, sul suo profilo facebook, tra parenti, amici e conoscenti, sono davvero tantissimi i messaggi di cordoglio in sua memoria, che ne piangono la morte.

Uno, lunghissimo, di Salvo, lo ricorda così: Ci sono notizie che non vorresti mai accettare, che quando le ascolti pensi solo ‘ma quando mai è solo uno stupido scherzo” ma poi ti rendi conto che è la realtà. Che brutta cosa è il destino, si il destino crudele che ti ha strappato via, tu che eri un ragazzo sempre allegro e pazzerello. Siamo cresciuti distanti per colpa della distanza ma ogni volta che eri qua a Messina eravamo sempre insieme. Quanti spassi ci facevamo inesieme, da ragazzini che giravamo con la mia vespa e mi raccontavi sempre dei tuoi motorini che avevi truccati perché ti piaceva la velocità. Fino all’anno scorso quando sei sceso qua è ci siamo divertiti alle piscine e in tanti altri posti. Non sono bravo con le parole amico mio ma mentre ti dedico queste 4 parole mi tremano le mani e si sono riempiti i miei occhi di lacrime perché non doveva andare così, io ti aspettavo x andare a bere qualcosa e a darci qualche consiglio come tu sapevi darmi. Mi mancherai tanto amico mio sappi che nel mio cuore avrai sempre un posto perché è lì che ti porto, nel mio cuore. Fai buon viaggio amico mio e fai divertire pure gli angeli in paradiso ancora non ci credo”.

Un altro, molto toccante, di Roberta, ricorda il centauro in questa maniera: “Non riesco a dormire, non ce la faccio. Non potrò mai dimenticare tutto quello che ho visto stasera. Sono passata con la macchina per quella strada e c’era la tua moto per terra. Sono scesa…ho corso ed eri li davanti a me già morto e tua mamma che mi gridava di salvarti. Non riesco neanche a spegnere la luce per provare a dormire, non riesco a stare al buio perché ho la tua immagine impressa nella mia mente. Eri un grande orso buono dal cuore d’oro”.

Altri, più brevi, come quello di un omonimo, Pasquale, che sinteticamente scrive “Riposa in pace”, mentre Giovanna ne descrive il carattere solare e aperto in questo suo post di cordoglio: “Non doveva andare così  stasera quella telefonata mi ha spezzato il cuore tu il piccolo ora diventato grande io che ti o cresciuto come un figlio e per me eri come un figlio. Ancora non ci credo sono qui in questo treno e non riesco ancora a realizzare tutto domani sarò  da te  tu un buono amico degli amici ti amavano tutti perché eri così sempre pronto a aiutare tutti adesso vola più in alto che  puoi sarai l’angelo più bello sono distrutta sarai sempre com me per sempre e per sempre”.

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