Caso Bochicchio, il dna conferma: il corpo è del broker

Per concludere gli accertamenti sulla morte del broker, però, occorreranno altri due mesi. Dubbi sulla scomparsa del tesoro

I resti della tragica combustione di via Salaria nella quale ha perso la vita Massimo Bochicchio

Il corpo è del broker, l’esame del dna lo conferma. Dall’autopsia anche un altro risultato, piuttosto scontato: Massimo Bochicchio sarebbe stato ucciso dal violento impatto con il muro di cinta dell’aeroporto dell’Urbe e successivamente dalle fiamme sprigionate dalla moto che vi si era schiantata contro.

Per concludere gli accertamenti sulla morte del broker, però, occorreranno altri due mesi. Dubbi sulla scomparsa del tesoro

È quanto emerge dai primi risultati dell’autopsia iniziata oggi all’istituto di medicina legale de La Sapienza sul corpo carbonizzato del broker di 57anni, morto domenica mattina, sulla via Salaria, vicino all’Aeroporto dell’Urbe mentre era alla guida della sua moto finita incendiata contro il muro.

Sui resti del broker sono stati individuati diversi traumi, mentre non sono emersi segni di eventi cardiaci. Per capire però se Bochicchio sia stato colto da un malore prima dell’incidente ci vorranno ulteriori esami che dovranno essere completati entro sessanta giorni.

I medici legali, come da prassi, hanno effettuato anche i prelievi tossicologici che prevedono, come è noto, tempi di analisi più lunghi.

Il pm Andrea Cusani che sta conducendo approfondimenti per istigazione al suicidio (è solo la prima ipotesi di reato indispensabile per poter effettuare gli accertamenti) ha conferito l’incarico ai periti che dovranno fare accertamenti anche sulla moto e sul pc e lo smartphone della vittima.

La prova del Dna sul corpo

Intanto, oggi martedì 21 giugno, è arrivato il risultato del test del Dna che ha confermato che è di Bochicchio il corpo carbonizzato. L’esame era stato disposto dalla procura, dopo il mancato riconoscimento della salma, semi carbonizzata, da parte del fratello del broker. Unica traccia che confermava la sua identità è il braccialetto elettronico dell’autorità giudiziaria che gli è stato rinvenuto indosso.

Il computer sequestrato

A giorni l’analisi della attrezzatura informatica sequestrata nell‘abitazione del broker potrebbe rivelare strategie e intenzioni di Bochicchio. Domenica stessa, giorno del terribile incidente, infatti, i finanzieri del nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza, che con le loro indagini avevano portato il broker a processo, hanno acquisito il suo pc e altri supporti informatici.

Il 20 giugno, giorno dopo l’incidente, Bochicchio sarebbe dovuto comparire in aula nel processo che lo vede imputato per l’accusa di aver truffato numerosi vip tra cui allenatori come Conte, giocatori come El Sharawi, ambasciatori e imprenditori.

Il tesoro sparito

Il broker avrebbe promesso di risarcire tutti ma il legale delle parti civili, l’avvocato Cesare Placanica, ha depositato in aula un documento per dimostrare che i fondi non sono dove Bochicchio aveva indicato.

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