Arriva dallo Spallanzani di Roma il decalogo da seguire per prevenire le mosse del Covid in vista anche del prossimo autunno.
Le indicazioni del direttore dello Spallanzani nella presentazione di un decalogo per prevenire recrudescenze del Covid in vista dell’autunno
Francesco Vaia, il direttore dello Spallanzani descrive come «ottima» la notizia di un paventato aggiornamento del vaccino, aggiungendo che un “virus endemico non deve spaventare”.
Vaia individua dieci punti da seguire nei prossimi mesi partendo dalla certezza che “Il virus responsabile del Covid è con noi e adesso non ci lascerà ma a un eventuale aumento dei casi non deve allarmare”.
“Le varianti – prosegue Vaia – non devono destare paura, in quanto vanno individuate, isolate e studiate, occorre avere al più presto vaccini anti-Covid e terapie antivirali e monoclonali aggiornati alle varianti”.
Per il direttore generale dell’Istituto “Non si può più perdere tempo ma da subito e finalmente si deve programmare un piano d’azione per l’autunno. Facciamo come le formichine operose e non sprechiamo tempo”, aggiunge Vaia, per cui “Il piano d’azione deve mettere in sicurezza innanzitutto le scuole, i trasporti e i luoghi della socialità. Ogni scuola deve essere dotata di impianti di ventilazione meccanica moderni, così come teatri e cinema”.
Vaia plaude al grande lavoro fatto in pandemia: “oggi abbiamo armi efficaci contro la malattia, dai monoclonali agli antivirali. Sappiamo contrastarla”.
Per il direttore dello Spallanzani, “La chiave per convivere con il virus è prevenire. Anticipare è la strada giusta basta interventi tampone, pur giusti e utili ma servono interventi strutturali e di sistema”.
Secondo il direttore, nel punto 8 del decalogo, “La sanità non potrà mai da sola risolvere problematiche che ormai richiedono una visione sindemica e interventi multidisciplinari che investono diverse responsabilità e poteri, da quelli centrali ai governi regionali e cittadini. La scienza, le istituzioni e la politica siano unite, serve una visione universale della lotta alle infezioni emergenti e riemergenti”.
Anzitutto “Serve un impegno maggiore per vaccinare i Paesi poveri, non possiamo lasciarli soli nella lotta al Covid. L’invito pressante del Papa è anche il nostro invito e deve rappresentare anche il nostro impegno”. Infine un plauso all’Italia: “L’Italia ha dimostrato di potercela fare – conclude – i cittadini italiani sono stati esemplari e il nostro sistema ha tenuto”.
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