Gli ex gestori delle spiagge libere hanno chiesto di parlare con il dirigente dell’area demanio o con il sindaco Alessandro Coppola.
Quattro ex gestori di spiagge libere di Nettuno hanno occupato il Comune. Quest’anno, infatti, l’amministrazione non ha assegnato la gestione di quegli arenili e i balneari hanno forzato il blocco all’ingresso e sono entrati con forza nella sala della Giunta. Avevano in affidamento gli arenili dall’estate scorsa.
Gli ex gestori hanno chiesto di parlare con il dirigente dell’area demanio o con il sindaco Alessandro Coppola. Il centro del contendere: l’assenza di servizi in spiaggia, dal salvamento alle passerelle per i disabili, fino ai bagni chimici.
Domenica scorsa la Polizia Locale aveva sequestrato 180 lettini ammassati sulla riviera di ponente a Nettuno. Con la loro protesta hanno voluto anche evidenziare che gli 80mila euro stanziati dalla Regione per pulire e mettere in sicurezza le spiagge libere non siano stati ancora impegnati.
Gli operatori balneari non hanno avuto modo di parlare con gli amministratori, sono stati identificati dalle forze dell’ordine e sono stati allontanati dopo circa un’ora. A nulla sono valse le loro spiegazioni di possedere la licenza di ambulanti. Infatti non possono affittare lettini e ombrelloni nell’arenile. Sul posto sono intervenuti Polizia, Carabinieri e Polizia Locale.
Ricordiamo che a fine maggio, Alessandro Coppola si è dimesso dalla carica di sindaco della città di Nettuno, con una nota trasmessa al Prefetto di Roma e dichiarando:
“Non ci sono ad oggi le condizioni per proseguire questo percorso amministrativo. Ho deciso di dimettermi e di prendermi un momento di riflessione per capire se esiste la possibilità, seppur minima, di ripartire”.
L’Amministrazione Coppola è entrata in crisi con l’inchiesta delle DDA di Roma sulla ndrangheta presente sul litorale.
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