Le auto potrebbero essere stata prese di mira da frange di estremisti: ieri il sopralluogo dei carabinieri
Potrebbe esserci un attacco anarco-ambientalista dietro al rogo delle 14 auto Fiat Cinquecento parcheggiate nell’area di sosta del centro commerciale “Cinecittà due”, in via Vincenzo Lamaro, alle due nella notte tra giovedì 26 e venerdì 27 maggio (leggi qui).
Erano tutti veicoli car sharing della catena «Enjoy», che fa capo all’Eni, già presa di mira da blitz e danneggiamenti sia alla sede istituzionale al Laghetto dell’Eur sia agli Eni Store, con scritte sui muri, vernice lanciata contro i cancelli, vetrine infrante con pietre e bastoni. Finora sono stati arrestati tre arrestati e 15 denunciati.
L’ipotesi dell’attacco anarco-ambientalista a è circolata negli ambienti di piazzale Clodio. I carabinieri, ora, stanno verificando se possano esserci collegamenti fra il rogo di Cinecittà e quanto accaduto in precedenza, comprese le proteste all’Eur dell’autunno 2021 contro i partecipanti al G20, il ministero per la Transizione ecologica e ancora l’Eni.
A marzo altre vetture Enjoy erano andate a fuoco a Montesacro in un rogo di veicoli vicini ai cassonetti, proprio come quello – di sicuro doloso secondo la polizia – appiccato sempre nela notte di giovedì notte alla Balduina, dove sono andate distrutte altre tre auto e due cassonetti.
Gli investigatori del Nucleo informativo dell’Arma, insieme con i colleghi della compagnia Casilina e del Nucleo radiomobile, ieri pomeriggio, intanto, hanno svolto un lungo sopralluogo nel parcheggio di via Lamaro e visionato i resti delle 14 Cinquecento rosse, tutte inutilizzabili.
I carabinieri, su disposizione della procura, hanno acquisito anche i video registrati dalle telecamere di vigilanza, e ascoltato i vigilantes di turno la notte dell’incendio.
Per sedare le fiamme che incendiavano le auto l’altra notte sono dovute intervenire più squadre dei vigili del fuoco.
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