Il sindaco di Ardea: “Quattro km di divieti di balneazione? C’è comunque la spiaggia”

Il Sindaco di Ardea, Mario Savarese, intende fare chiarezza riguardo all'ordinanza n. 50/2022 inerente il divieto di balneazione lungo un ampio tratto di costa

spiaggia per cani

Ardea: il provvedimento comunale diramato ufficialmente qualche giorno fa, che ha disposto il divieto di balneazione lungo un ampio tratto di costa (leggi qui), ha suscitato scalpore nei residenti e oggi, 25 maggio, il sindaco di Ardea, Mario Savarese, si espone cercando di fare chiarezza riguardo alla predetta ordinanza, la numero 50/2022, emessa lo scorso 18 maggio.

Il Sindaco di Ardea, Mario Savarese, intende fare chiarezza riguardo all’ordinanza n. 50/2022 inerente il divieto di balneazione lungo un ampio tratto di costa

L’ordinanza in questione – spiega il Sindaco – è un ‘atto dovuto dell’Ente successivo al Decreto del Presidente della Regione Lazio che, come ogni anno, individua i tratti di litorale non adibiti alla balneazione. Il Decreto regionale, va ricordato, recepisce una serie di dati ‘storici’ relativi ai campionamenti che, in maniera periodica e dilatata nel tempo, Arpa Lazio esegue sul litorale. Ad Ardea, dunque, in base a quanto stabilito dalla Regione Lazio, oltre quattro chilometri di litorale, su nove totali, non possono essere dichiarati idonei alla balneazione. Ciò non vuol dire, però, che le spiagge di Ardea non siano fruibili: anzi, nel ricordare come il mare sia pulito in tanti tratti del litorale, non si può tralasciare il fatto che, soprattutto a Marina di Ardea, esistano spiagge libere, dunque gratuite, fruibili da tutti i cittadini e dai turisti, al fine di poter trascorrere giornate spensierate ed effettuare anche cure elioterapiche”.

Il Primo cittadino di Ardea sostiene inoltre che il problema dei fenomeni di inquinamento dei canali e – di conseguenza – delle coste va affrontato con determinazione: “La Regione Lazio, come peraltro chiaramente previsto nel Decreto presidenziale del 26 aprile scorso che individua le acque balneabili e non, deve intensificare, soprattutto nei Comuni che sversano le proprie acque all’interno dei canali che poi sfociano nel nostro mare, quelle ‘azioni volte alla rimozione delle cause di inquinamento ed al miglioramento delle acque di balneazione’ indicate nel Decreto stesso: Ardea non può essere penalizzata dai comportamenti scorretti altrui e fare ogni anno i conti con dei divieti che danneggiano l’economia e l’immagine del territorio. Chiediamo quindi a gran voce, offrendo anche la collaborazione degli Uffici preposti per quanto possibile, che si intervenga per effettuare maggiori controlli nei canali e nel mare, con l’obiettivo di eliminare qualsiasi tipo di inquinamento e di individuare i responsabili degli illeciti”.

“Nel contempo – conclude Savarese – chiediamo pubblicamente la possibilità, alla luce di opportune indagini e verifiche tecniche, di revisionare, nei limiti previsti dalle normative vigenti e come già richiesto in varie sedi nei mesi scorsi, la mappa dei divieti permanenti di balneazione, al fine di garantire una maggiore fruibilità del mare e un maggior traino dell’economia locale, con la sicurezza e la tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori del comparto balneare che resta ovviamente al primo posto”.

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