L’operaio morto alla Farnesina, forse voleva recuperare il telefono

Il telefono della vittima è stato trovato sulla cabina dell'ascensore alla Farnesina a cinque giorni dal recupero del corpo 

Fabio Palotti, l’operaio trovato morto alla Farnesina il 28 aprile, a più di 14 ore dall’incidente che gli è costato la vita, potrebbe essere stato schiacciato dall’ascensore mentre tentava di recuperare il telefono sulla cabina dell’impianto appena riparato. E’ una delle ipotesi al vaglio della procura (leggi qui).

Il telefono della vittima è stato trovato sulla cabina dell’ascensore alla Farnesina a cinque giorni dal recupero del corpo

Secondo indiscrezioni nel procedere al recupero del telefono Palotti non avrebbe, però, fissato il blocco dell’ascensore e non appena un utente avrebbe prenotato l’impianto ne sarebbe rimasto travolto.

Una serie di dimenticanze e distrazioni che però non convincono il legale della famiglia dell’operaio, l’avvocato Michele Montesoro.

“Fabio era un operaio esperto, attento e scrupoloso”, ha detto a Canaledieci il legale. “Più di una volta lo si era sentito dire: “Non si può morire schiacciati da un ascensore”. Queste presunte catene di distrazioni oltre che non sono state accertate, visto che le consulenze sull’impianto sono ancora in corso, non ci convincono”

“C’è tanto ancora da scavare – ha concluso l’avvocato Montesoro – A partire dalle grida di aiuto di Fabio. In uno dei palazzi che dovrebbero essere più sicuri in Italia non si è riuscito a trovarlo, a salvarlo”.

Fabio Palotti aveva 39 anni, era cresciuto a Torre Spaccata, ha lasciato due bambini, la compagna e i genitori.  E’ rimasto schiacciato da un ascensore della Farnesina intorno alle 18,30 del 27 aprile, qualche minuto prima aveva risposto a una chat.

Nessuno si è accorto che quell’operaio non aveva lasciato il palazzo quella sera. E’ stato ritrovato il giorno dopo alle 8,30 e solo dopo che un collega ha cominciato a cercarlo disperatamente.

Palotti lavorava da oltre 10 anni per la Smae di Casal Monastero, società che da due decenni era impiegata nel settore per il ministero degli Esteri e quel pomeriggio era di turno per effettuare un controllo, una piccola riparazione su uno dei quattro impianti della Farnesina.

Forse qualcun altro ha disattivato per errore il blocco dell’ascensore, mentre recupera il telefonino? Per ora è certo solo che il tecnico ascensorista è morto schiacciato dopo aver gridato aiuto invano e che il cellulare è stato ritrovato sul tetto dell’impianto cinque giorni dopo.

L’indagine avviata con l’ipotesi di reato di omicidio colposo dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e dal pm Antonio Di Maio resta per ora a carico di ignoti.

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Morte di Fabio Palotti alla Farnesina, al vaglio della procura il sub appalto