Roma, indagine dei Nas negli ospedali: sei strutture sono sovraffollate

Su dieci tra le più importanti strutture ospedaliere romane analizzate, sei risultano sovraffollate e carenti di posti letto

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Indagine dei carabinieri del Nas – Nucleo Antisofisticazione e Sanità – all’interno degli ospedali. Ben sei tra le dieci strutture analizzate risultano sovraffollate.

Su dieci tra le più importanti strutture ospedaliere romane analizzate, sei risultano sovraffollate e carenti di posti letto

Sono state ispezionati i principali nosocomi romani, dal San Giovanni al Gemelli, passando per il San Camillo, l’Umberto I, il Sant’Andrea ed il San Filippo Neri, accertando la presenza di diverse ambulanze ferme con pazienti all’interno.

Quest’ultimo problema deriva dall’annosa mancanza dei posti letto, una problematica che attanaglia Roma e l’Italia intera.

Soprattutto in un periodo come questo dove storicamente si registra un grande aumento di ingressi.

Prima tappa il San Camillo, ma la situazione è grave un po’ ovunque.

Anche all’Umberto I lo stato di manutenzione delle attrezzature mediche è fatiscente ed è stato verificato il numero di medici ed infermieri all’interno di ogni singolo turno di lavoro.

Sono stati analizzati i tempi di attesa dei pazienti, le ambulanze ferme ed i codici triage. Passati al setaccio anche i pronto soccorso, i Nas hanno operato in molti casi in borghese.

Viene ravvisata una media di sei ambulanze ferme nei parcheggi per ogni ospedale.

Di colpo, alla vista dei carabinieri, sono magicamente entrate in servizio diverse ambulanze, smuovendo la preoccupante situazione di stallo. Controlli che hanno migliorato la situazione, verrebbe da dire.

Tutte le operazioni di controllo sono in corso di svolgimento e si trovano solo alla fase iniziale ed andrà avanti anche nei prossimi giorni.

I militari, nelle loro intenzioni intendono avere un quadro attuale e preciso della situazione per creare poi un tavolo di confronto sul tema con la Regione Lazio e tarare così al meglio le varie necessità di ogni ospedale.

Capire dunque quali sono gli ospedali più in affanno ed agire nelle aree più malmesse di ogni reparto. E impedire così che, con la totale riapertura e la crescente domanda di sanità da parte degli anziani, la pressione ospedaliera salga oltre i livelli di guardia.

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