Soldi e prosciutti per evitare controlli in 13 a rischio processo: 5 sono vigili

Quattro vigili ora sono accusati di corruzione, un quinto di falso; per loro il pm titolare dell'inchiesta ha appena firmato l'atto di chiusura delle indagini. Ecco il metodo di azione

polizia locale

Micro mazzette, ma anche buoni benzina, cene, e in caso un prosciutto da affettare. In cambio di soldi e favori, 4  vigili urbani, fino a qualche tempo fa al gruppo Tuscolano, e un funzionario del VII Municipio, avrebbero favorito i clienti di uno studio tecnico. Come? Rivelando in anticipo i controlli programmati in locali e ristoranti oppure chiudendo un occhio sui tavolini sui marciapiedi o sulle insegne abusive.

Quattro vigili ora sono accusati di corruzione, un quinto di falso; per loro il pm titolare dell’inchiesta ha appena firmato l’atto di chiusura delle indagini. Ecco il metodo di azione

Si regge su questi presupposti l’inchiesta del pm Carlo Villani  su un giro di corruzione tra vigili e commercianti. Il magistrato ha appena completato le indagini su tredici persone di cui un terzo vigili urbani, e presto potrebbe chiederne il processo.

L’accusa contestata dal magistrato ai 4 vigili e al funzionario è la corruzione, mentre i responsabili dello studio devono rispondere anche di associazione a delinquere. Un quinto casco bianco è accusato di falso.

In base agli accertamenti della Guardia di finanza tra le persone favorite ci sarebbero due componenti della famiglia Casamonica, un albergatore, un carrozziere e un fruttivendolo.

A fine marzo il gip Corrado Cappiello aveva disposto 3 arresti e 4 sospensioni dal servizio a carico di parte degli indagati. Nell’ordinanza si parlava di “un vero e proprio sodalizio criminale”, In realtà alimentato solo da favori e micro mazzette.

Il reggiseno e il prosciutto

Come testimonierebbe una vigilessa intercettata: “Me so spesa subito i 100 euro…”, registra una intercettazione, “un reggiseno e due mutande da costume: 70 euro. Poi me serviva un paio de scarpe nere e c’erano pure gli sconti… quindi un paio de scarpe e una ciabattina ho pagato 47 euro… ci ho rimesso 17 euro, vabbè, magari tutti i mesi!”.

Nell’elenco dei benefici ricevuti da un collega un prosciutto: sarebbe stato consegnato da un ristoratore per non ritrovarsi a rimuovere tavoli e sedie all’esterno.

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