Sarà l’autopsia, disposta dalla procura di Roma, a dare le prime cruciali risposte sulla ricostruzione dell’incidente sul lavoro costato la vita a Fabio Palotti, 39 anni, l’operaio – un tecnico ascensorista di Torre Maura – trovato senza vita ieri, giovedì 28 aprile, nella tromba di un ascensore del ministero degli Esteri (leggi qui). Come e quando è morto?
La procura ha disposto l’autopsia sul corpo dell’operaio: servirà ad accertare come e quando è morto. Tra la morte e il ritrovamento un buco di 12 ore
La morte infatti potrebbe risalire ad almeno 12 ore prima. L’esame autoptico è stato affidato al medico legale Antonio Oliva dell’istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli.
Intanto dall’indagine avviata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e dal pm Antonino Di Maio – che hanno aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo contro ignoti – emerge un particolare agghiacciante: l’operaio avrebbe cercato di salvarsi infilandosi in un intercapedine di una ventina di centimetri, dopo la caduta nella cavità, ma non appena qualcuno alla Farnesina avrebbe chiamato l’ascensore sarebbe rimasto schiacciato.
A dare l’allarme un collega che ha visto l’auto di Pallotta parcheggiata sotto al ministero: le ricerche sono scattate solo allora visto che l’uomo non era rientrato a casa.
Il mistero del telefono.
Risale alle 18,25 l’ultimo segnale dello smartphone dell’operaio. “Un cellulare personale, che a differenza di quello aziendale, non è stato ancora trovato dopo la scoperta del cadavere ieri mattina da parte di un collega della vittima. Questo è un punto che va chiarito“, ha anticipato l’avvocato Michele Montesoro, legale dei familiari dell’operaio.
Il saluto della compagna
Ieri il saluto affidato ai social dalla compagna, e madre della figlia ,dell’operaio morto alla Farnesina: “Ti amerò per sempre. Sei il mio angelo. Ora veglia su di noi. Amore mio“. Accanto alla dedica uno scatto in un momento felice per la coppia.
Le condoglianze del ministro
Il ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, ha espresso “il più sentito e commosso cordoglio” per la morte di Palotti, che “svolgeva il suo lavoro all’interno dell’edificio del ministero. In attesa che venga fatta piena chiarezza da parte della magistratura sulle esatte dinamiche dell’incidente, il ministro e tutto il personale della Farnesina rivolgono un pensiero commosso ai familiari della vittima e a loro si stringono in questo triste momento“.
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Il giorno precedente alla morte del tecnico ascensorista a Roma, in una palazzina in ristrutturazione in zona Via Veneto, era morto un altro operaio, il 61enne di Licenza Bernardo Passacantilli, scivolato da un ponteggio: la morte immediata dopo un volo di venti metri (leggi qui). Ieri è stata sfiorata la terza tragedia: un operaio è rimasto folgorato presso lo scalo ferroviario di San Lorenzo: ora è ricoverato in ospedale.
Martedì 3 maggio – dopo il ponte per la festa dei lavoratori – si riunirà il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per affrontare il tema dei rischi sul lavoro: sarà aperto anche a Comune e Regione. L’Ugl chiede anche l’intervento del premier Mario Draghi e del governo.
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Operaio morto alla Farnesina, da chiarire un buco di 12 ore: il giallo del telefono