Shock nel mondo del calcio: Manolo Portanova (Genoa) accusato di stupro di gruppo

Lo stupro sarebbe stato consumato l'anno scorso da tre ragazzi tra cui il centrocampista del Grifone ai danni di una studentessa 22enne

Il centrocampista del Genoa Manolo Portanova, classe 2000, Foto tratta dal profilo instagram di Manolo Portanova

Manolo Portanova, talentuoso centrocampista classe 2000 del Genoa, figlio dell’ex calciatore Daniele, roccioso difensore romano e grande tifoso della Lazio, è in una fase estremamente delicata della sua vita e della sua carriera calcistica.

Lo stupro sarebbe stato consumato l’anno scorso da tre ragazzi tra cui il centrocampista del Grifone ai danni di una studentessa 22enne

Oltre alla problematica situazione di classifica dei grifoni rossoblù che rischiano la retrocessione in B, per il 22enne con un passato nei settori giovanili di Lazio e Juventus (anche 3 presenze in serie A con la vecchia signora per lui), adesso si apre una lugubre pagina giuridica.

Portanova Junior è infatti, in veste di imputato, accusato assieme ad altri tre ragazzi del grave reato di violenza sessuale di gruppo, uno stupro, un crimine con pene che vanno dagli 8 ai 14 anni.

Il pm senese Nicola Marini ha chiesto di processare Manolo Portanova, il fratello William, oggi diciottenne e minorenne all’epoca dei fatti, il cugino Alessio Langella, 24 anni e all’amico Alessandro Cappiello, 25 anni.

La notte dello stupro è quella del 30 maggio dell’anno scorso, quando una studentessa di Siena quasi coetanea del mediano genoano, ha accusato il gruppo di averla violentata in un’appartamento della cittadina senese e, all’interno della banda di stupratori vi era anche un minorenne.

Langella, Cappiello e Manolo Portanova finiscono ai domiciliari poche settimane dopo: “Disprezzano la libera autodeterminazione delle scelte sessuali di una donna», scrive il giudice”

La fase processuale è ancora agli inizi, ma Gabriele Bordoni, avvocato difensore di Manolo Portanova si è limitato a dire che “In sede processuale saranno accertate verità e responsabilità”.

L’udienza preliminare avverrà a campionato di serie A terminato, il 7 di giugno prossimo.

Dal racconto della studentessa emergono particolari raccapriccianti riguardo allo stupro, partendo dal fatto che, a Siena, si era recata volontariamente insieme ad una amica che va in un’altra stanza con un ragazzo e la lascia da sola con Portanova Jr.

A quel punto, la violenza di gruppo, con altre persone che entrano nella stanza dove si trovavano i due e la violentano più volte, la picchiano e, come racconta “Accendendo la luce ho visto davanti a me tre uomini nudi”.

Abusi compiuti sulla giovane da due, tre persone insieme, con “Botte, offese, insulti, erano come degli animali e il mio corpo era come un oggetto, nonostante avessi detto basta, che non ero consenziente, non si sono fermati. Volevo andarmene, ero a pezzi, chiedevo della mia amica nell’altra stanza ma i tre mi dicevano che non poteva venire, che era in bagno”.

Una aggressione durata circa 30 minuti, poi la allora 22enne viene lasciata libera, va al pronto soccorso dove i medici che la visitano le danno una prognosi di 40 giorni per i tanti colpi ricevuti a glutei, fianchi e profonde lacerazioni alle parti intime. Una carneficina.

Il medico legale di parte ha certificato “danni permanenti”, e continue “Sedute dallo psichiatra, sindrome da stress, ansia, cambio del tono umorale e riduzione della fame, tutto connesso a quell’episodio terribile”

Questa la linea difensiva che l’avvocato del centrocampista del grifone cercherà di adottare:“Chiederemo di aver accesso al rito abbreviato, questo per ridurre la sofferenza delle parti, anche se dalle nostre indagini abbiamo il parere che il rapporto sia stato consenziente”.

Jacopo Meini, l’avvocato della ragazza ovviamente è di parere diametralmente opposto e dichiara: “Si tratta di un atto di barbarie assurdo e immotivato, c’era il consenso al rapporto sessuale col calciatore, non con gli altri del gruppo. Ora ci interessa solo giustizia per quel che è accaduto quella notte alla mia assistita”.

Il calciatore, tramite il legale, precisa: “Da mio padre (Daniele, ex difensore che militò anche nel Genoa) e dal mondo dello sport ho ereditato valori sani e il rispetto per tutti, in particolare per le donne. Sono addolorato per i danni psicologici patiti dalla ragazza”

Ricordiamo ai lettori che la posizione dei soggetti raggiunti dall’ordine di custodia cautelare è quella di indagati e che le prove si formano nel corso del processo. Fino al terzo grado di giudizio un indagato non può essere considerato colpevole.

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