Consumi energetici: parte l’operazione Termostato

Obiettivo primario è, a partire da ministeri e pubblica amministrazione, ridurre i consumi e la dipendenza energetica dell'Italia dall'estero e dare l'esempio ai cittadini

Contenere i consumi energetici: questo l’obiettivo dell’ ”operazione Termostato”. Il tutto si inscrive in un contesto di una estate 2022 in cui sono previste temperature torride negli uffici pubblici. Questa volta però non solo per il classico anticiclone africano, ma per bensì per la stretta sui condizionatori al via dal 1 maggio.

Obiettivo primario è, a partire da ministeri e pubblica amministrazione, ridurre i consumi e la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero e dare l’esempio ai cittadini

Difatti nelle pubbliche amministrazioni e nei ministeri la temperatura non potrà essere inferiore a 27 gradi. Resterà un margine di tolleranza di appena due gradi, quindi il termostato potrà segnalare al massimo 25 gradi.

Evidente l’obiettivo di un forte risparmio in bolletta con la riduzione della dipendenza energetica dell’Italia dall’estero.

Inoltre fino al 31 marzo del 2023 la media ponderata della temperatura negli uffici della Pubblica amministrazione non dovrà superare in inverno i 19 gradi, prima il limite era di 20 gradi.

Anche qui due gradi di tolleranza, perciò da novembre in poi la temperatura rilevata nei locali potrà arrivare al massimo a 21 gradi.

Pertanto circa 3 milioni di statali suderanno d’estate e dovranno coprirsi in ufficio nei mesi invernali.

Il tutto è contenuto in un emendamento al decreto bollette che in pratica riprende il celebre “Preferite la pace o i condizionatori” con cui nei giorni scorsi il premier Mario Draghi ha messo gli italiani davanti ad una scelta.

Favorevole ai tagli il ministro Renato Brunetta, che lo definisce come un “segnale positivo”.

L’Italia consuma 76 miliardi di metri cubi di gas e oltre un terzo di questi arriva dalla Russia.

Questo inverno potrebbero mancare fino a 15 miliardi di metri cubi di gas, in caso di chiusura dei rubinetti da parte di Mosca. In questa “fase 1” i privati saranno esclusi dai razionamenti, al pari degli ospedali, delle case di cura e delle cliniche

Ma va sciolto il nodo dei controlli: non si sa bene ancora come verranno effettuate le verifiche sulle temperature nei locali all’interno delle singole amministrazioni pubbliche.

Oggi per legge sono comminate multe da 500 e 3000 euro se in inverno non si rispetta il limite dei 20 gradi.

Di fatto ridurre di un grado la temperatura negli edifici della Pubblica amministrazione e nelle abitazioni civili durante il periodo invernale può generare un risparmio all’Italia compreso tra uno e due miliardi di metri cubi di gas all’anno.

“la Pubblica Amministrazione deve dare il buon esempio, via gli sprechi e vanno sensibilizzati i cittadini a razionalizzare i consumi. Così facendo diminuirà il fabbisogno di gas”, ha dettp Angela Masi, la deputata Cinquestelle che ha proposto l’emendamento che introduce la riduzione su condizionatori e termosifoni nella Pubbliche amministrazioni.

Basti pensare che solo a Palazzo Chigi la bolletta del gas è raddoppiata: a marzo la spesa è stata pari a 154mila euro, mentre un anno fa si era “fermata” a  69mila euro.

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