L’ultima truffa in ordine di tempo riguarda quella per il cambio di operatore internet, con una guerra spietata e senza esclusione di colpi che questa volta vede protagonista un utente che ci ha raccontato la sua storia, Daniele (questo il suo nome di fantasia). Non bastassero gli ultimi avvisi ingannevoli riguardo ai buoni benzina (leggi qui) la nuova frontiera del falso corre sul filo del telefono.
La richiesta di firma dei contratti da remoto e la consegna di documenti sensibili quali carta di identità, iban e codice fiscale via whatsapp hanno fatto insospettire un utente che ci racconta la sua storia
Nella fattispecie Daniele è stato infatti contattato telefonicamente da un risponditore automatico, che affermava “Sei un utente Telecom, dal mese prossimo ci sarà un aumento della tua bolletta telefonica e di internet di 10 euro, se vuoi ricevere una tariffa più conveniente, premi 1 e sarai ricontattato da un nostro operatore per passare a Sky Wifi”.
Ignaro, il povero utente ha digitato 1 ed è stato richiamato, sempre a casa e nel giro di 2 minuti, da tale Fabiana (anche questo nome di fantasia) che gli ha proposto il passaggio a Sky Wifi – il servizio di connettività casalinga attuato con il nuovo modem della tv meneghina – al costo nettamente più conveniente di 24 euro mensili.
Ha chiesto poi di inviare via whatsapp, con scambio dei contatti telefonici cellulari, sia carta di identità che codice fiscale fronte retro e l’iban per poter effettuare il prelievo mensile del nuovo abbonamento, passando così da Tim a Sky come gestore di telefonia ed internet.
Daniele ha firmato il presunto contratto via mail, facendo tutto da remoto, ed ha inoltrato il contratto all’indirizzo di posta elettronica datogli da Fabiana, salvo poi insospettirsi e telefonare subito, dieci minuti dopo aver fatto tutto con questa sedicente operatrice di Sky, al 187, numero unico dedicato ai clienti Telecom Italia.
A quel punto, l’operatrice di Telecom ha svelato che era tutta una truffa: “Non ci saranno aumenti in bolletta, soprattutto così corposi e comunque la comunicazione deve avvenire tramite operatore Telecom, qualsiasi essa sia, dato che Sky e Telecom, in questo segmento di mercato sono concorrenti e non lavorano certo insieme. Sarebbe assurdo contattarla per convincerla a passare ad un altro gestore, non trova?”
Al che, scoperto l’inghippo, Daniele chiama anche il Servizio Clienti Sky, che lo invita a disdire subito il contratto, dato che la richiesta del servizio Sky Wifi avviene solo ed esclusivamente su base volontaria e immettendo dei dati personali spontaneamente, da parte del cliente, sul sito ufficiale sky.it o recandosi fisicamente in uno store o da un installatore ufficiale di Sky.
Inoltrato il modulo con diritto di recesso da esercitare entro 14 giorni dalla firma del contratto, Daniele si è così salvato.
Ha poi scoperto altri particolari dall’incaricato Sky che gli ha parlato al riguardo.
Prima di tutto la firma di ogni contratto eventuale deve avvenire sempre di persona, in presenza di un dipendente del broadcaster milanese e mai da remoto mediante il sistema One Time Permission, a firma digitale – il classico “scarabocchio” che si fa col dito via mail o come avviene in banca su un tablet o comunque sullo schermo di un dispositivo elettronico -.
Soprattutto mai fidarsi di una persona che non ha neppure una immagine sul suo profilo Whatsapp, come nel caso di Fabiana.
Certezza dell’inganno inoltre perché l’invio del contratto è stato fatta da Fabiana a Daniele mediante un indirizzo mail palesemente finto, “fake”, che vi riportiamo per completezza ed è info.skywificrazy+1@gmail.com, che non appare su nessun sito ufficiale.
Giova ricordare che ogni nuovo rid bancario, a tutela del cliente, va autorizzato peraltro dalla persona che sceglie di usufruire di un qualsiasi servizio.
Le banche oggi proteggono da qualsiasi spesa indesiderata inviando una tantum, solo la prima volta, un sms o una mail da cliccare per conferma, e solo dopo procedono al prelievo mensile di qualsiasi sottoscrizione e abbonamento in maniera automatica e domiciliata.
I risvolti di truffe come queste oltretutto, sono pericolosi perchè inviare documenti contenenti dati e foto personali, come patente, carta di identità, numeri di conti correnti bancari o codici fiscali, permette a eventuali malintenzionati di effettuare reati, anche online, mediante la manipolazione e la creazione di identità false.
Diventa quindi consigliabile, come ha fatto Daniele, inoltrare subito denuncia dei fatti accaduti alla polizia postale per tutelarsi da qualsiasi implicazione penale relativa a foto, nomi o dati “rubati” in modo illecito.
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