Lamorgese: “Meno militari per Strade sicure ed emergenza Coivid”. In un anno sbarcati 6701 migranti

Il ministro dell’Interno riduce l’impiego dei militari per l’operazione “Strade sicure” e per l’emergenza Covid. Il bilancio degli sbarchi nel 2021

ostia

«Ci sarà un piano per la rimodulazione» dei militari impiegati nelle città nell’ambito dell’operazione ‘Strade sicure’, che «subiranno una diminuzione da 7.400 a 6.000 e verranno meno anche i 753 messi a disposizione per l’emergenza Covid». Così il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in audizione al Comitato Schengen.

Il ministro dell’Interno riduce l’impiego dei militari per l’operazione “Strade sicure” e per l’emergenza Covid. Il bilancio degli sbarchi nel 2021

Per il ministro dell’Interno, evidentemente, è cessata l’esigenza di finalizzare l’impiego dei militari a supporto dell’emergenza Covid e sarebbe inferiore quella di presidiare i luoghi sensibili delle città contro la delinquenza comune.

Nel corso dell’audizione, la stessa nella quale è stata annunciata la messa a disposizione degli immobili confiscati alla mafia (leggi qui) per i profughi ucraini, il ministro ha anche fatto il punto sul fenomeno dell’immigrazione clandestina in Italia. Nel 2021 sono arrivati in Italia 6.701 migranti dal Mediterraneo: 3.323 a seguito di interventi di soccorso – di cui 1.595 dopo operazioni di navi ong – e 3.378 sbarchi autonomi. Il ministro dell’Interno ha ricordato che la maggioranza «continua a partire da Libia (4.236) e Tunisia (1.494), ma ultimamente si sta registrando un allentamento della pressione da LIbia e Tunisa». Il ministro ha quindi messo in guardia dalla «probabile crisi alimentare causata dal conflitto in Ucraina, dal momento che Paesi come la Tunisia importano grano proprio da Ucraina e Russia. Questo potrebbe influire su flussi».

La replica della Lega

«Le risposte del ministro Lamorgese in audizione presso il Comitato Schengen sono inammissibili. Dal titolare del Viminale ci aspettiamo un piano di azione concreto per la sicurezza delle nostre città, non la rassegnazione che traspare dalla risposta a mia precisa domanda. È inaccettabile che la responsabile della sicurezza interna si limiti a dire che temi come immigrazione e sicurezza sono problemi comuni ad altre nazioni europee. Ci rifiutiamo di adagiarci sulla logica del mal comune mezzo gaudio. Abbiamo il problema di immigrati irregolari che vagano sul territorio da una regione all’altra, fino a spingersi ad aggressioni sessuali nei confronti delle donne in particolare nelle grandi città come Milano. Assistiamo a un’escalation di violenza a causa di soggetti – molti dei quali già con precedenti penali – che non potevano oltrepassare la frontiera, un vulnus che nessun trattato o riforma potrà sanare. Un’emergenza reale da affrontare subito e con strumenti concreti anziché la rassegnazione a cui vorrebbe condannarci il ministro dell’Interno». E’ la replica contenuta in una nota della deputata della Lega, Laura Ravetto, responsabile dipartimento Pari opportunità, a seguito dell’interrogazione al ministro all’Interno Luciana Lamorgese in audizione presso il Comitato Schengen.

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