Il presidente della Federnuoto Paolo Barelli fa il punto sulle iniziative della Fin per aiutare gli atleti della nazionale di nuoto e di sincronizzato dell’Ucraina colpiti dalla guerra. In questo momento sono 45 le persone ospitate, di queste 20 si trovano al centro federale di Ostia.
Atleti in fuga dall’Ucraina. Barelli: “Procede tutto bene. Se il conflitto continuerà per mesi, troveremo sponsor per sostenere le spese”
Il presidente della Federnuoto Paolo Barelli torna a parlare delle iniziative della Fin per aiutare gli atleti della nazionale di nuoto e di sincronizzato dell’Ucraina colpiti dalla guerra.
In questo momento sono 45 le persone ospitate, di queste 20 si trovano al centro federale di Ostia.
Le prime atlete sono arrivate a Ostia lo scorso martedì 8 marzo. Le campionesse sono state ospitate al Polo Natatorio dove Federnuoto ha disposto per loro gli alloggi. (Leggi qui)
«Abbiamo in questo momento 45 persone, 20 al centro sportivo di Ostia e 25 sono a Lignano Sabbiedoro – ha detto il presidente della Federnuoto Paolo Barelli a ‘La Politica nel pallone’ su Gr Parlamento – dove c’è un nucleo di allenatori con mogli e bambini, il più piccolo di 25 giorni, nato sotto le bombe. Stiamo dando quello che possiamo, siamo contenti di farlo, grosso sacrificio per la federazione ma un grosso piacere aver dato questo contributo.»
«Non ci siamo posti il problema di costi in maniera preventiva, mantenere tutte queste persone, allenarsi e soggiornare è un costo ma pensiamo a tutto. Se dovesse durare diversi mesi cercheremo degli sponsor, il costo è di circa 70mila euro al mese».
«La cosa è nata per i rapporti che abbiamo con la federazione ucraina. Il presidente della federazione mi ha chiamato dicendo che avevano questo problema e ci siamo messi subito a disposizione curando i trasferimenti. Loro pensavano di avere supporto dal Comitato Olimpico ucraino ma sapevamo dall’inizio che avremmo dovuto occuparcene». «Vita ad Ostia? È molto tranquilla, loro si allenano in alcuni spazi del centro federale, dormono lì e sono assistiti dal nostro personale. Hanno fatto allenamenti con la nostra Nazionale, ora organizzeremo anche delle attività, ma al momento sono molto coscienti del dramma che stanno vivendo le loro famiglie. Anche a Lignano è la stessa cosa.»
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