Ostia, scavi anti-allagamenti sulla pista ciclabile: stop ai ciclisti

Ruspe al lavoro per sfasciare i marciapiedi del lungomare e sistemare la rete drenante: a rischio la pavimentazione della pista ciclabile

pista ciclabile chiusa

E così i marciapiedi del lungomare vanno sfasciati. Le ruspe hanno iniziato il lavoro di posa dei pozzetti drenanti per evitare gli allagamenti: c’è il rischio che siano vanificati, dunque, i lavori effettuati nell’estate dell’anno scorso.

Ruspe al lavoro per sfasciare i marciapiedi del lungomare e sistemare la rete drenante: a rischio la pavimentazione della pista ciclabile

Sono stati avviati i lavori per la realizzazione di “opere idrauliche di recupero delle acque piovane e opere civili connesse” sul lungomare di Ostia, lungo la pista ciclabile. Il primo tratto interessato dall’intervento è quello compreso tra l’incrocio con via dei Pescatori e piazzale Cristoforo Colombo. In quel segmento i ciclisti non possono transitare sul tracciato, come prescritto dalla dd 261/2022 firmata dal comandante del gruppo Roma X Mare della Polizia locale, Stefano Donati.

Ruspe e operai della ditta appaltatrice sono al lavoro per scavare i marciapiedi e posizionare i tubi drenanti con relativi pozzetti in grado di smaltire le acque che si accumulano in caso di pioggia sulla pista ciclabile. L’appalto prevede una durata di 240 giorni (otto mesi) per 2200 metri di tracciato e la somma destinata dal piano tecnico è di 800mila euro, fondi dirottati dalla manutenzione stradale del 2020.

Ostia, scavi anti-allagamenti sulla pista ciclabile: stop ai ciclisti 1
I lavori di scavo sul marciapiedi per la posa di tubi drenanti anti-allagamento della pista ciclabile

Al momento il divieto di utilizzo della pista ciclabile riguarda il solo tratto tra via dei Pescatori e piazzale Colombo ed ha validità fino al 30 aprile.

Va detto che nonostante le raccomandazioni univoche a realizzare prima la rete drenante poi la pista ciclabile, con relativo tappetino d’asfalto e copertura in pittura plastica rossa, i vertici dell’epoca del X Municipio preferirono rovesciare i tempi tecnici. Uno spreco ingiustificato smentito dai pentastellati che sostennero che per la posa dei tubi drenanti si sarebbe lavorato sui marciapiedi. Come se i mezzi pesanti, i calcinacci e la lavorazione non potessero danneggiare la pista, che già presenta caditoie ridotte per la posa dell’asfalto, oltre che mettere a rischio i cavodotti interrati al servizio di lampioni e utenze commerciali.

All’epoca sollevò perplessità anche l’affidamento della validazione del progetto complessivo della pista ciclabile (1,8 milioni di euro sottratti alla ristrutturazione del mercato dell’Appagliatore leggi qui) a un’azienda specializzata in “impianti di depurazione, acquedotti, fognature, gasdotti e impianti di smaltimento dei rifiuti (leggi qui) che forse avrebbe dovuto mettere in guardia i tecnici sulla infelice scelta temporale.

Su tutto questo Labur, Laboratorio di urbanistica, ha presentato una denuncia alla Corte dei Conti per l’ipotesi di danno erariale.

Tra l’altro, resta un quesito al momento irrisolto: ha superato il collaudo la pista ciclabile così come è stata completata?  

I nuovi lavori non risultano autorizzati

I lavori in corso per sistemare gli allagamenti sulla sedicente pista ciclabile, risalgono a un anno fa e dovevano coinvolgere la sede stradale e non i marciapiede. Ma secondo quanto dichiarato da Labur, si sta intervenendo con modalità non previste dal bando impegnando la modica cifra prevista di 400mila euro a km. 

Sorvegliati speciali sono i lavori che hanno preso il via in questi giorni, e definiti “opere idrauliche di recupero delle acque piovane e opere civili”, svolti non sul manto stradale ma sul marciapiede (nel tratto compreso tra piazzale dell’Aquilone e piazzale Mediterraneo, lato mare) e dirottati da altre aree critiche del territorio come p.es. via dell’Idroscalo.

Da Labur intervengono con un esposto all’Amministrazione del Municipio Roma X, affinché si faccia chiarezza sulle procedure amministrative che riguardano i lavori descritti:

“Nel bando di gara aggiudicato più di un anno fa alla Edil MAS srl con Determinazione Dirigenziale CO/384/2021 del 24 febbraio 2021, era scritto in chiaro dove e che tipo di lavori si dovessero eseguire, come specificato nella Relazione Tecnica a firma di Nicola De Bernardini (RdP) e del Gruppo di Progettazione”.

Eppure si sta procedendo diversamente in merito a “Oggetto dell’appalto” e “Ambito di intervento“:

  • Demolizione della sovrastruttura stradale, alloggiamento del sistema drenante con la chiara specifica che “le opere riguardanti la sovrastruttura stradale (conglomerati bituminosi) saranno effettuate dall’esecutore dei lavori di costruzione della pista ciclabile“ (demolizione e ripristino)
  • sul lungomare di Ostia Lido nel tratto di lungomare compreso tra la Piazza dei Ravennati e la via Cristoforo Colombo (solo 2.200 metri dei 4.100 totali), sede della nuova pista ciclabile.

“L’ottenimento dei soldi pubblici – concludono – è stato ottenuto mediante accesso ai fondi destinati alla voce “manutenzione del demanio stradale – interventi fognanti” e l’aggiudicazione è avvenuta (ancora una volta) senza il parere definitivo della Ragioneria Generale”.

Labur: “Ciclabile del lungomare tra abusi ed errori” (VIDEO)