Pugno in faccia per la mascherina abbassata, a processo Massimo Popolizio

L'attore, secondo l'accusa, avrebbe sferrato pugni a un cinquantenne che si era calato la mascherina in un mercatino

Massimo Popolizio dal set a un’aula di giustizia con l’accusa di lesioni personali. L’attore, secondo l’accusa, avrebbe aggredito in un mercatino prendendolo a pugni in faccia. La vittima, che ha riportato ferite guaribili in due settimane, lo aveva denunciato.

L’attore, secondo l’accusa, avrebbe sferrato pugni a un cinquantenne che si era calato la mascherina in un mercatino

La prima udienza è stata fissata per il 17 giugno, a piazzale Clodio, davanti al giudice monocratico.

Il fatto – in base alla ricostruzione della procura – è avvenuto il 23 gennaio dello scorso anno all’interno di un mercatino dell’usato della Capitale.  Popolizio, a seguito di una discussione nata perché la vittima si era abbassata “la mascherina per soffiarsi il naso”, ha aggredito l’uomo “colpendolo con un pugno al volto cagionandogli lesioni” al bulbo oculare, riporta il capo di imputazione.

La vittima, 53 anni, si era quindi recata al pronto soccorso per farsi medicare e refertare e dopo alcuni giorni aveva presentato una denuncia ai danni dell’artista.

L’attore è in questi giorni impegnato al teatro Argentina nello spettacolo “M – Il figlio del secolo”, dove interpreta Mussolini.

Massimo Popolizio è anche regista, con una florida carriera da doppiatore. Formato  all’Accademia Nazionale d’arte drammatica, ha fatto il suo esordio a teatro nel 1984. Ha acquistato poi visibilità con le interpretazioni in Romanzo Criminale, Mare Nero, Mio fratello è figlio unico, nonché nel ruolo di Vittorio Sbardella ne Il Divo di Paolo Sorrentino. Convincente anche l’interpretazione di Mussolini in “Sono tornato” (leggi qui) film del 2018 firmato dal regista Luca Miniero.

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