Tutto avrebbe avuto origine dal malfunzionamento di una stufa nell'alloggio dove il contadino viveva assieme ad un suo connazionale
L’altro lavorante che viveva con lui è riuscito a mettersi in salvo ma per un bracciante indiano che viveva nelle campagne pontine di San Felice Circeo non c’è stato nulla da fare. L’incendio divampato a seguito di un guasto alla stufa nel container dove viveva lo ha ucciso nella serata di ieri, 17 marzo.
Scattato i vigili del fuoco, che hanno lavorato per domare le fiamme, e i carabinieri. Proprio l’altro bracciante, indiano come lui, ha raccontato agli agenti di non aver più visto il proprio amico e collega uscire dal container e una volta spento il rogo, si è trovato il corpo senza vita dell’indiano, 50 anni, che lavorava con regolare contratto presso una azienda agricola di San Felice Circeo e alloggiava proprio nel luogo messogli a disposizione dalla azienda agricola.
Sono ora in corso le indagini da parte dei carabinieri, per capire se l’alloggio fosse a norma e se davvero tutto sia partito da un guasto alla stufa che i due usavano per riscaldarsi.
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