Grande Roma

Ostia, il Municipio “cancella” il chiosco Bud beach 8

Rinnovate tutte le concessioni fino al 2023 ma non quella del Bud beach 8 di Castelporziano, l’unico chiosco che veniva smontato a fine stagione e rimontato in estate

La prossima estate i bagnanti habitué del Bud beach 8 dovranno fare a meno dei servizi offerti all’ottavo cancello della spiaggia libera di Castelporziano. Il X Municipio non ha rinnovato la concessione all’unico gestore di Ostia che smontava le strutture a fine stagione e le rimontava all’inizio dell’estate.

Rinnovate le concessioni balneari fino al 2023 ma non quella del Bud beach 8 di Castelporziano, unico chiosco che veniva smontato a fine stagione e rimontato in estate

La scoperta arriva dalle carte legate agli appalti che il X Municipio sta lanciando in vista della stagione balneare 2022. Nel nostro articolo legato all’appalto per la pulizia degli arenili (leggi qui), rappresentavamo la singolarità dell’impegno dell’amministrazione locale a finanziare la vagliatura anche della spiaggia libera antistante l’Ottavo cancello di Castelporziano, da sempre in concessione al Bud beach 8.

Ebbene, cercando di dare una risposta alla “stranezza”, si è scoperto che il X Municipio non ha rinnovato la concessione. Un fatto singolare, considerato che il Bud beach non era incluso tra i chioschi messi a bando dall’amministrazione pentastellata Di Pillo (leggi qui) per mancato rinnovo. Un provvedimento, peraltro, annullato dalla giunta Falconi (leggi qui) che ha rinnovato tutte le concessioni fino al dicembre 2023. Tutte ad eccezione dell’Ottavo cancello di Castelporziano?

Il chiosco del Bud beach 8 e la distesa di spiaggia a Castelporziano

Qual è il motivo? Nessun chiarimento arriva dall’amministrazione locale dove si nega che il mancato rinnovo sia dovuto a illeciti edilizi o amministrativi. Anzi, al contrario, all’epoca della burrasca sulle concessioni innescata dal sindaco Marino, l’amministrazione capitolina e la Guardia costiera ebbero a congratularsi per la cura delle dune difese attivamente dai gestori e per lo smantellamento delle strutture in legno (e quindi ecocompatibili) durante la stagione invernale. Addirittura quello doveva essere per l’amministrazione locale un modello da replicare su tutte le spiagge libere, con campi di beach volley e beach tennis gratuiti, assistenza bagnanti garantita, pulizia meticolosa di spiaggia e servizi igienici.

Insomma, da modello da imitare a esempio da cancellare per sempre. Cosa è successo? Al momento a questa domanda non ci sono risposte. Per il rammarico dei tanti frequentatori che in quella spiaggia avevano trovato un angolo di natura, di pulizia e di serenità. E per lo spreco delle casse pubbliche che adesso dovranno provvedere all’organizzazione onerosa del servizio di salvamento e di vagliatura dell’arenile.

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