Stop al trasporto su tir: primi razionamenti al supermercato (VIDEO)

Caro diesel: dal 14 marzo stato di agitazione del settore dell’autotrasporto con i tir fermi sui piazzali. Inevitabili ripercussioni sulle forniture

Stop dell’autotrasporto in tutta Italia e tir fermi nei piazzali delle principali filiere, quelle agroalimentari e industriali. Dopo il settore della pesca (leggi qui), il caro diesel pone in stato di agitazione anche il settore del trasporto su gomma. E scattano i primi razionamenti nei supermercati.

Caro diesel: dal 14 marzo stato di agitazione del settore dell’autotrasporto con i tir fermi sui piazzali. Inevitabili ripercussioni sulle forniture

Il sindacato di categoria Unatras ha annunciato l’agitazione per il prossimo 19 marzo (anche Confartigianato Trasporto con le imprese pugliesi e Fai-Conftrasporto aderiscono al fermo dei tir per quella data). E ieri si è unito alla protesta anche Trasportounito, anticipando la rivolta ed il blocco a lunedì 14 marzo.

Lo stop all’autotrasporto minaccia gli scaffali dei supermercati: va ricordato che in Italia l’85 per cento delle merci viaggia su strada. Il pericolo è che la materia prima non arrivi più alle aziende alimentari che devono lavorarla. E, di conseguenze, le forniture rallentino o si blocchino del tutto. Per certi articoli merceologici i rappresentanti sindacali dei trasportatori già sottolineano che la loro veicolazione su gomma è diventata anche antieconomica.

La Unicoop di Firenze, per citare il caso più eclatante, ha posto la vendita razionata per farina, olio di semi e zucchero: i clienti possono acquistare massimo quattro confezioni per ciascun prodotto.

A partire da lunedì prossimo, 14 marzo, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi ‘per causa di forza maggiore’ e cioè l’esplosione dei costi del carburante. Trasportounito precisa come non si tratta di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, bensì di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore.

Anche le imprese di autotrasporto di Altamura, scenario delle dure proteste delle settimane scorse in Puglia contro il caro carburanti, aderiranno all’iniziativa indetta a livello nazionale da Fai-Conftrasporto per il 19 marzo. Lo si apprende da una nota. «In quella data, tutte le imprese italiane aderenti a Conftrasporto e a Unatras (l’Unione delle associazioni più rappresentative dell’autotrasporto a livello nazionale) terranno i Tir fermi nei loro piazzali.

Sono 450 gli autotrasportatori sardi senza sigle sindacali, inoltre, pronti a sistemare i loro mezzi davanti ai porti e alle zone industriali in occasione dello sciopero proclamato per lunedì 14 marzo contro il caro gasolio. Coinvolti gli scali di Cagliari, Olbia, Oristano e Porto Torres. Idem per le zone industriali. Si comincerà all’alba. E non c’è un termine stabilito.

Secondo i trasportatori di Unatras «Il costante e ormai insostenibile aumento del costo del carburante ha determinato una situazione ingestibile per le imprese dell’autotrasporto italiano, che non riescono a farsi riconoscere dalla committenza i maggiori costi dovuti agli stessi aumenti». «E’ da diverso tempo che Unatras, responsabilmente, ha lanciato l’allarme sulla pesante situazione delle imprese di autotrasporto, che nel frattempo, autonomamente, potrebbero nuovamente decidere di fermarsi in maniera spontanea in alcune zone del Paese – prosegue Unatras – Questo perché potrebbero ‘semplicemente’ ritenere più conveniente lasciare i propri mezzi sui piazzali piuttosto che continuare a viaggiare in queste condizioni». «Il Governo si era impegnato in tempi brevissimi a fornire le soluzioni più adeguate per consentire alle aziende di fronteggiare l’emergenza – ricorda Unatras – Purtroppo, al di là dello stanziamento degli 80 milioni, che certamente non risolve i problemi della categoria, non ci sono stati apprezzabili passi in avanti». conclude Unatras.

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