Roma Lido, i due treni caf promessi non ci saranno: le proteste del comitato pendolari

Tra le promesse disattese, il comitato pendolari rammenta l'assenza dei 2 treni Caf e lo stato disastrato delle strutture, tra cui le scale mobili

metromare

Roma Lido, i 2 treni caf della metro promessi non ci saranno nè saranno recuperati da altre parti,  vrerrà data giusto qualche “spolveratina” a quelli che già ci sono e così si andrà avanti così fino al mitico 1 luglio quando ATAC ed il ComunediRoma  saluteranno e usciranno -probabilmente – di scena e il boccone e tutto passerà a COTRAL e ASTRAL.

Tra le promesse disattese, il comitato pendolari rammenta l’assenza dei 2 treni Caf e lo stato disastrato delle strutture, tra cui le scale mobili

Venerdì l’assessore Patané ha dovuto – spiegano dal comitato pendolari della Roma Lido – confermare che i 2 treni CAF richiesti dal Comitato (e poi sollecitati anche da risoluzioni dei Municipi IX e X e dall’Assemblea Capitolina) non ci saranno perché servirebbero 5 mesi per adeguamenti tecnici e verifiche e siccome fra cinque mesi è luglio”

“Giova ricordare – spiegano dal comitato – che il 16 dicembre il Consiglio straordinario del X Municipio si era espresso all’unanimità sulla necessità dello spostamento dei treni e la Regione, presente, si era detta favorevole ed avrebbe sostenuto i costi”.

In particolare, spiegano dal comitato: “Se allora si fosse dato corso alla richiesta a Pasqua avremmo avuto la certezza di 2 treni sicuri in più, invece abbiamo solo le solite false promesse di ATAC sulle manutenzioni degli MA200, smentite un giorno dopo l’altro dai fatti, a cui però l’assessore si è accodato senza battere ciglio”.

La decisione dell’assessorato, rammentano, “è una decisione squisitamente politica.Dal punto di vista amministrativo problemi non ce ne sarebbero: i soldi li mette la Regione e l’agenzia per la sicurezza ANSFI SA ha chiesto 3 mesi per le verifiche.L’argomentazione che serve troppo tempo è chiaramente risibile.

Alternative proposte? Risibili. “L’alternativa secondo l’assessore è confidare – spiega Spigai, presidente Comitato Pendolari – nelle manutenzioni leggere degli MA200 curate da ATAC che avrebbe dovuto assicurare 7 treni dal 7 gennaio, poi dal 17 gennaio, poi a febbraio (come da annunci a mezzo stampa dello stesso assessore), e poi ancora a marzo e poi chissà”.

“La decisione rischia di mettere la parola fine alle speranze dei pendolari di avere un servizio fruibile in attesa dei nuovi treni che arriveranno per il Giubileo del 2025. La politica ha scelto di relegare la Roma Lido (e le ferrovie ex-concesse) e le centinaia di migliaia di abitanti del quadrante sud ovest della città ad un rango di serie B. Amministrazioni di centrodestra, centrosinistra e M5S in Regione e in Comune nel corso degli anni non hanno fatto niente per assicurare il pieno diritto alla mobilità”.

Se ci si sposta sul capitolo impiantistica e scale mobile, la situazione, forse, peggiora: “Per ultimo, il recente comunicato di ANSFISA del 25 u.s. sulle difformità degli impianti e treni gestiti da ATAC, che cita ascensori, scale mobili della Roma Lido ed il famoso quarto CAF sottoposto a fermo per eccessivi km percorsi, smentisce la fiducia dichiarata da Patané in riunione sulla dirigenza ATAC e sulla loro professionalità, cosa di cui abbiamo sempre dubitato”.

In conclusione, il comitato pendolari, dichiara che farà sentire ancora forte la propria voce: “Nel denunciare con forza questa vergogna, questo apartheid a cui siamo costretti, chiariamo che non  ci rassegniamo né alle chiacchiere, né ai falsi annunci stampa, tanto meno alle promesse di Regione e  Comune (ed ATAC)”.

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