Roma, lettera di prigioniero di guerra recapitata dopo 79 anni

La missiva, datata 1943, è stata ritrovata dalla famiglia Terrosi di Monterotondo e consegnata al sindaco di Affile, per la gioia e la commozione della famiglia

Anche un piccolo centro montano come Affile, nell’hinterland romano dell’alta Valle Aniene, può assurgere agli onori della cronaca per una vicenda molto particolare. Protagonista è il soldato Luigi Frasca e la sua lettera, indirizzata alla figlia.

La missiva, datata 1943, è stata ritrovata dalla famiglia Terrosi di Monterotondo e consegnata al sindaco di Affile, per la gioia e la commozione della famiglia

Frasca era uno soldato prigioniero in Africa che scrisse alla famiglia 79 anni fa, ma la missiva è arrivata solo oggi ai familiari. La vicenda sta destando grande scalpore in questo comune in provincia di Roma e poco distante dalla Ciociaria.

1943, questa la data della missiva. Durante la Seconda Guerra mondiale in Sud Africa furono realizzati campi di prigionia e in quell’anno la storia racconta che si contavano circa 70.0000 internati, fino ad arrivare a 100.000.

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La lettera indirizzata nel 1943 dal soldato Luigi Frasca alla sua famiglia

L’uomo scrisse una pagina, non di più, alla moglie Antonietta per chiedere come stavano i suoi figli, gli amici ed i parenti più stretti. Era preoccupato, lui così distante, per la condizione della moglie e i suoi familiari. “Fammi sapere”, diceva alla moglie. La moglie morta, non ha mai potuto leggere quelle parole. Il ritrovamento della lettera è avvenuto recentemente in un cassetto della famiglia Terrosi di Monterotondo, sempre hinterland romano, e fatta recapitare ad Ercole Viri, sindaco di Affile che la ha subito consegnata ai familiari.

Viri ha subito incontrato la figlia di Frasca, Nazzarena, dandole la lettera spedita dal papà, dove c’era anche una foto, ancora ben nitida e visibile. Quando la hanno presa dalle mani del sindaco, ovvi e comprensibili sono stati i momenti di commozione.

Ed il ringraziamento è andato a chi ha reso possibile il reperimento di questa reliquia: “Alla famiglia Terrosi – ha detto Ercole Viri – va il nostro sentito ringraziamento per il nobile e significativo gesto di aver consegnato una lettera importante per la famiglia Frasca. Non è di certo il primo caso di una lettera arrivata all’ultimo istante – ha concluso il sindaco -, ma il messaggio riportato è molto tenero e fa assai piacere”. Una storia fantastica, umana e commovente, di amore per la famiglia, giunta solo con 80 anni di ritardo, ma come si suol dire in questi casi, meglio tardi che mai.

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