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Street art anti smog nella Capitale: ecco dove si trovano le opere green

Centinaia di metri quadri di Street art, purificano l'aria di Roma grazie ad una eco-vernice che abbatte gli inquinanti: il progetto di Yourban2030

A Roma, grazie al lavoro di una no profit che da circa quattro anni sostiene progetti ambientali di riqualificazione urbana, attraverso l’opera degli street artist e una speciale pittura in grado di assorbire lo smog, è esploso il fenomeno degli eco murales.

Queste opere green, belle e significative, non solo stanno riempiendo di colori e contenuti tanti muri anonimi della Capitale, ma stanno svolgendo un’importante azione purificante dell’aria. L’ultima tra queste eco-creazioni, è nata all’inizio di febbraio nel quartiere Garbatella, ed è un murale dedicato alla socialità che accoglie i viaggiatori all’uscita della metro B. 

Centinaia di metri quadri di Street art, purificano l’aria di Roma grazie ad una eco-vernice che abbatte gli inquinanti: il progetto di Yourban2030

Si chiama Urban Fragments, ed è solo l’ultima di una serie di opere di street art green, sorte sui muri della Capitale, per combattere con l’arte l’inquinamento atmosferico. L’intervento pittorico, è stato realizzato dall’artista russa Maria Ginzburg, nell’area della seduta di fronte all’ingresso della metro B di Garbatella in Via del Pullino, ora trasformata in uno spazio fruibile, a disposizione dei cittadini.

Il tema della socialità e i colori vivaci proposti dalla Ginzburg, hanno rivitalizzato la zona, ma a rendere l’opera ancor più convincente, è l’attenzione che nel realizzarla è stata rivolta alla tutela ambientale, grazie ad una pittura che cattura le polveri sottili.

L’opera di Maria Ginzburg alla Metro Garbatella, è il secondo eco murale realizzato con questa vernice nel quartiere, dopo #AMORETCURA dello street artist cileno Carlos Atoche a Largo delle Sette Chiese. Ma questi due capolavori non sono gli unici eco murales a Roma.

A Tor Bella Monaca da giugno dell’anno scorso, brilla ad esempio, per vivacità di colori, anche l’opera green di Lucamaelonte, intitolata “Sotto la superficie”, e nel quartiere Ostiense, con i suoi mille mq di estensione, campeggia tra due facciate di un edificio su Via del Porto Fluviale, “Hunting Pollution”, l’eco-murale più grande d’Europa.

Dietro a tutte queste opere che rappresentano la miglior espressione di arte anti-inquinamento c’è la no profit Yourban2030.

Ecco chi è “Yourban2030”: la no-profit per lo sviluppo sostenibile 

Trasformare pareti anonime e abbandonate in opere d’arte urbane che sostengono l’ambiente, il progetto è ambizioso ma non è rimasto un sogno nel cassetto per l’imprenditrice romana Veronica De Angelis, che con audacia creativa e determinazione, ha deciso di investire nella sostenibilità fondando Yourban2030, con l’obiettivo dell’assorbimento dello smog.

Lei, Veronica De Angelis, classe 1985, laurea in Scienze politiche e Master in Real Estate e Finance, è attiva nel campo dell’edilizia e grande appassionata d’arte, e ha iniziato a lavorare da giovanissima tra Italia e Stati Uniti, scoprendo proprio a New York, il ruolo delle espressioni artistiche come strumento per la rigenerazione sociale e urbana.

Da questa esperienza nasce l’idea della no-profit “Yourban2030”, ispirata all’Agenda dell’Onu per lo sviluppo sostenibile, e grazie alla quale, splendide opere murarie sono diventate un monito silenzioso e attivo, contro i danni dell’inquinamento atmosferico da smog d’auto.

Tanti riconoscimenti sono già arrivati per questo impegno al team di Yourban2030, che tra le varie iniziative, anche durante l’emergenza Covid, avevano attivato il Color4Action, un’importante raccolta fondi che aveva coinvolto oltre 90 artisti. La No profit è stata anche capofila della cordata internazionale per la realizzazione del primo murales green a tema LGBT+ di 250 mq a Roma, nel quartiere di Sanpaolo “Outside In” dell’artista JDL (in copertina).

Gli eco murales promossi da Yourban2030

Tra i percorsi turistici alternativi romani, il tour delle opere di street art è ormai diventato una tappa fissa, che ogni anno si arricchisce di nuovi contenuti. E allora per i più curiosi che volessero integrare il circuito con queste opere di indiscutibile valore artistico, raddoppiato dalla componente ambientale, ecco qualche informazione su cosa rappresentano e dove si trovano nella Capitale.

#AMORETCURA

L’opera #AMORETCURA è l’eco murales del noto street artist cileno Carlos Atoche realizzato a Largo delle Sette Chiese, nel cuore del quartiere Garbatella. E’ dedicato alla consapevolezza del proprio corpo e alla cura di sé, ed è soprattutto un invito alla prevenzione che associa l’opera alla Susan G. Komen Italia. Il progetto è interamente sostenuto da McArthurGlen – Castel Romano Designer Outlet, curato da Yourban 2030 con il patrocinato dal Municipio Roma VIII di Roma Capitale.

“Ogni donna è una Venere, e deve amare prima di tutto sé stessa”, è questo il messaggio che vuole passare nella rappresentazione di questa Afrodite semicoperta da un mantello, con un’espressione solenne e sacrale che esalta il forte senso di dignità della dea. Nella versione di Atoche, il drappeggio lascia scoperto il seno ed è sorretto dalla mano della Venere, in un gesto di protezione e di cura di sé. La figura è stilizzata, le linee seguono la grafica dell’incisione, con colori predominanti sulla gamma del rosso magenta.

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Il murales di 100 metri quadrati, è realizzato con una speciale eco-vernice in grado di abbattere gli inquinanti atmosferici. E’ Airlite, una tecnologia rivoluzionaria che si applica come una semplice pittura e si attiva con la sola energia della luce, questa interagisce con le molecole inquinanti, purificando l’aria in modo naturale. Il processo, è simile alla fotosintesi clorofilliana delle piante, che genera una reazione ossidante con cui vengono catturate e distrutte le sostanze inquinanti presenti nell’aria.

I test eseguiti in laboratorio hanno dimostrato che questa pittura riduce fino all’88,8% l’inquinamento atmosferico, elimina il 99,9% dei batteri, respinge la polvere e lo sporco presenti nell’aria e neutralizza gli odori. Per fare un esempio concreto, 100 m2 dipinti con Airlite hanno l’azione purificante rispetto all’aria circostante di 100 m2 di bosco.

“Hunting Pollution”

“Hunting Pollution” su via del Porto Fluviale, è poi l’eco murale a caccia d’inquinamento più rappresentativo di questa nuova arte del mondo con i suoi mille metri quadrati di estensione. L’immagine che copre angolo e due facciate dell’edificio scelto per rappresentarla, è quella di un airone tricolore, una specie in via di estinzione, che si procura il nutrimento in un mare irrimediabilmente inquinato. Quest’opera di Iena Cruz, realizzata anche con la tecnologia pittorica Airlite, ha l’effetto depurante giorno e notte, di un boschetto di 30 alberi.

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“Urban Fragment”

Per combattere con l’arte l’inquinamento atmosferico all’inizio di quest’anno, Youban2030 è tornata a Garbatella con la giovane artista di origini russe, Maria Ginzburg, illustratrice e grafica dell’Accademia di Belle Arti di Roma, per realizzare per la no profit e in collaborazione con ATAC e il Municipio VIII, “Urban Fragments” un’opera per la riqualificazione dell’ingresso della metro B di Garbatella in Via del Pullino.

L’eco murale dipinto con la pittura anti-smog di Airlite, occupa tutta la seduta formata da tre scalini, a semicerchio come la cavea di un teatro, che è disposta specularmente all’ingresso della metro.

La pittura di 36 mq anti-smog, eliminerà (trasformandoli in sali inerti) circa 5,54 g di NOx al giorno, come 36 mq di foresta, assorbendo lo smog di circa 7,7 auto benzina euro 6 al giorno.

Dietro al murale come valore aggiunto, è visibile il ponte dedicato a Settimia Spizzichino, unica sopravvissuta fra le donne nella retata del 16 ottobre del 1943 nel Ghetto ebraico di Roma.  Sempre all’ingresso della metro Garbatella c’è poi un’altra opera curata da Yourban2030, ed è The Endless Growth ed è firmata dal giovane artista Alessandro Bello Tabbi.

Immagini sui personaggi del quartiere: la parola all’artista

Urban Fragments” è stata un’esperienze nuova di approccio al murales, ed è il mio primo murales green – racconta Maria Ginzburg –. Volevo creare un modello rappresentativo del contesto storico artistico di Garbatella, però al tempo stesso doveva essere un lavoro rispettoso della socialità, quindi la scelta tecnica è stata quella del modello astratto che fosse facilmente visualizzabile ma che desse anche la possibilità di un ulteriore approfondimento per chi fosse interessato a scoprire i personaggi e i dettagli che in modo immaginario popolano il quartiere. Il muro fa da cornice a un’area di socialità, un luogo che da mero passaggio doveva diventare spazio di incontro”.

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“Sotto la superficie”

Con l’eco murale “Sotto la superficie” realizzato da Lucamaelonte a giugno del 2021, diritto alla bellezza, riqualificazione degli spazi pubblici ed ecosostenibilità, sono arrivati anche nel quartiere di Tor Bella Monaca.

L’opera realizzata con pittura Ailite – la prima ad apparire sui muri di un palazzo di edilizia popolare nel quartiere italiano con la maggiore concentrazione di alloggi popolari – è un omaggio alla biodiversità del mondo marino, all’interno del programma RIF Museo delle Periferie di Azienda Speciale Palaexpo, con il patrocinio del VI Municipio di Roma Capitale nella persona dell’Assessore Alessandro Marco Gisonda, il supporto di Findus Italia e in collaborazione con ColorOnda di Mario Cecchetti.

Prima di essere un’eco opera d’arte murale, fatta di colore e contenuti green, “Sotto la superficie” è anche un intervento urbano di ripristino architettonico: la parete dove è stato disegnato, in occasione del murales, grazie alla cordata che ha visto insieme la no profit Yourban2030 e Findus Italia, è stato interamente ripristinato e messo a norma.

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“Outside In”

Yourban2030 ha realizzato il primo green murales dedicato al movimento LGBTQ+, in collaborazione con Il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, il patrocinio del Municipio VIII di Roma e sostenuto dall’Ambasciata olandese in Italia.

Un muro per parlare di libertà, identità e rispetto nel segno dell’ambiente. Il murales e’ un omaggio ai 50 anni di storia del movimento LGBTQ+ e alla lotta per l’affermazione dei diritti civili, ed è dedicato ad un’icona del mondo LGBTQ+, scomparsa nel 2018, Andrea Berardicurti, detta la KARL DU PIGNE’: drag queen, attivista appassionata e instancabile del circolo Mario Mieli ed è stato realizzato nel quartiere di San Paolo sul muro dell’Istituto Tecnico Armellini.

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