Sono trenta gli indagati: tra questi amministratori pubblici, dipendenti comunali, imprenditori e persino tre carabinieri
Il terremoto che sta sconvolgendo il territorio di Sabaudia, con le dimissioni irrevocabili della sindaca (leggi qui), ha portato alla luce un sistema amministrativo che, se confermato, dimostra il disprezzo delle regole di trasparenza e la mancanza di regole per la libera concorrenza negli affidamenti di opere pubbliche.
Ovviamente, tutte le accuse mosse in quella che è stata denominata “Operazione Dune“, dovranno essere dimostrate nel corso del processo da parte di quanti potranno essere rinviati a giudizio. Restano le intercettazioni telefoniche raccolte dagli organi di polizia giudiziaria che dimostrano un sistema fondato sull’arroganza del potere politico nei confronti dei propri sottoposti e dell’imprenditoria in generale. E’ bene ricordare che la Coppa del Mondo di Canottaggio prevista nel 2020, alla quale si riferiscono molti fatti (leggi qui), non si è tenuta a causa della pandemia da Covid.
L’ordinanza firmata dal Gip Giorgia Castriota (leggi qui) si sviluppa su 514 pagine e riguarda trenta indagati, disponendo 12 arresti domiciliari, 4 divieti di dimora, 3 interdizioni temporanee dai pubblici uffici e la temporanea sospensione dall’attività professionale.
Sono finiti agli arresti domiciliari D’Erme Innocenzo Angelo (68 anni), Piovesana Edoardo (47), Pellegrino Giuseppe (74), Scinicarello Erasmo (69), Guglielmi Riccardo (62), Malinconico Stefano (40), Cassola Paolo (60), Mazzeo Angelo (55), D’Apit Sandro (55), Gervasi Giada (46), Manzo Luigi (67), Bottoni Giovanni (51). Nei confronti di Alessi Quirino (48), Polidoro Gianni Giuseppe (57), Rossi Alessandro (55), Minotti Fabio (51) è stata applicata la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Sabaudia. Il magistrato ha anche disposto la temporanea interdizione dai pubblici uffici per un anno ai carabinieri Polidoro Gianni Giuseppe e Rossi Alessandro e al dipendente comunale Minotti Fabio. Interdizione per un anno allo svolgimento della professione di geologo per Alessi Quirino.
Restano indagati a vario titolo altri 14: Capuzzo Dolcetta Laura (64), Capuzzo Dolcetta Carlo (58) Ambrosino Rosalba (56), Lapertosa Pietro (78), Degli Stefani Diego (40), Palombi Luigi (73), Antonelli Federico (49), Ganci Mario (57), Vitelli Antonio (48), Bartolotti Mario (61), D’Arcangeli Vincenzo (67), Ferrini Massimo (47), Stefanini Massimiliano (47), Bertani Remo (47).
D’Erme Innocenzo nella sua qualità di l’assessore ai Lavori pubblici di Sabaudia, Piovesana Edoardo Capo Settore Ufficio Gare del Comune, D’Apit Sandro consigliere di maggioranza, Minotti Fabio dipendente comunale, Ambrosino Rosalba segretario Generale del Comune, Bottoni Giovanni dipendente comunale, Scinicariello Erasmo supervisore avanzamento lavori Coppa del Mondo, Guglielmi Riccardo Servizio Appalti del Comune, Piovesana Edoardo e Antonelli Federico entrambi dell’Ufficio gare, Vitelli Antonio dipendente comunale ufficio Demanio. Tra gli arrestati anche il direttore del Parco nazionale del Circeo, Cassola Paolo.
Malinconico Stefano titolare della “Paesaggio urbano”, i fratelli Capuzzo Dolcetta imprenditori della Elettrobeton Sud, Pellegrino Giuseppe della Marine Building e della Mabes, Alessi Quirino geologo consulente esterno dell’amministrazione comunale, Manzo Luigi Direttore generale del Comitato Sabaudia MMXX, Lapertosa Pietro della Tegysport, Degli Stefani Diego della omonima società, Palombi Luigi della Lu.Pa. Ganci Mario presidente interprovinciale sindacato Balneari e concessionario de “La Caravella”, Ferrini Massimo della Tegs, Stefanini Massimiliano della Technologies 2000.
Gianni Giuseppe Polidoro dei carabinieri forestali è accusato di aver provveduto, con i mezzi in dotazione ai suoi compiti d’ufficio, alla manutenzione del verde nei pressi dell’abitazione della sindaca. L’appuntato dei carabinieri forestali Mazzeo Angelo è accusato di aver accelerato una pratica per l’abbattimento di 13 pini. Alessandro Rossi, luogotenente dei forestali, per aver autorizzato la potatura di alcuni alberi senza le preventive autorizzazioni per la promessa di una maglietta autografata dal calciatore “Dybala”.
Una gara per la Coppa del Mondo di Canottaggio espletata a dicembre 2019 da 197mila euro. Revoca di una gara d’appalto vinta dalla Dea nel dicembre 2019 da 219mila euro. Sotto la lente d’ingrandimento anche una promozione per un dipendente che si era prestato a frazionare una gara d’appalto in quattro sottosoglia. Una gara d’appalto da 99mila euro (sottosoglia) per l’allestimento del campo di regata della Coppa del Mondo nel febbraio 2020. La gara d’acquisto di un nuovo pontone da 148mila euro per il campo di gara della Coppa del Mondo. Una gara d’appalto da 34mila euro per l’infissione di pali d’ancoraggio nel lago. Appalto per la manutenzione dell’illuminazione pubblica da 154mila euro. Revoca della decadenza di uno stabilimento balneare (La Caravella).
C’è anche una storia esemplare di rispetto del proprio dovere e delle leggi. Riguarda un dipendente comunale, C.L., che, si legge nell’ordinanza della Procura, avrebbe subito pressioni per non revocare l’autorizzazione a un chiosco. La sindaca, viene sottolineato nell’atto, “lo redarguiva dicendogli che non si era comportato correttamente e cercava di sanzionarlo irrogandogli sanzioni di natura disciplinare ed economica”. Ovviamente questo comportamento da parte della sindaca dovrà essere provato in fase processuale, come tutte le singole posizioni degli indagati.