Sabaudia, l’inchiesta partita dalla revoca di una gara d’appalto

Sabaudia, corruzione e condotta finalizzata a irregolare aggiudicazione di gara: questi i reati contestati agli indagati

Sabaudia: corruzione e condotta finalizzata ad ottenere una irregolare aggiudicazione della gara, mediante l’allontanamento di altri concorrenti. Sarebbero questi i reati contestati dalla Procura alla Sindaca di Sabaudia, l’assessore ai lavori pubblici Innocenzo D’Erme, il consigliere di maggioranza con delega ai lavori pubblici Sandro Datip, ed altri due soggetti tra i 16 indagati arrestati oggi. I dettagli.

Sabaudia, corruzione e condotta finalizzata a irregolare aggiudicazione di gara: questi i reati contestati agli indagati

Appalti revocati, smembrati e poi riassegnati a piacimento. C’è un appalto in particolare che ha spinto il palazzo di giustizia di Latina a procedere all’arresto della sindaca di Sabaudia, Giada Gervasi, e da decapitarne l’amministrazione.

La gara d’appalto sotto inchiesta

Secondo la procura – che contesta nel caso specifico il reato di corruzione e la turbata libertà degli incanti – la sindaca, d’accordo con l’assessore ai lavori pubblici Innocenzo D’Erme e a un consigliere di maggioranza con delega ai lavori pubblici Sandro Datip (tutti e tre finiti ai domiciliari) al responsabile unico del procedimento al segretario comunale e all’amministratore unico di una società interessata, “con collusioni e altri mezzi fraudolenti” avrebbero turbato la gara d’appalto di lavori per la realizzazione di una regata per la coppa del mondo di canottaggio 2020 dell’importo di 219.000 euro.

In particolare, secondo le contestazioni, l’assessore insieme alla sindaca, il consigliere di maggioranza e altri due indagati si facevano promotori della revoca della gara al fine di escludere la Dea Costruzioni srl, che sarebbe risultata vincitrice e indicevano successive procedure di gara da assegnare a società compiacenti e conniventi”.

Secondo l’autorità giudiziaria il responsabile unico del procedimento avrebbe revocato la gara sul presupposto pretestuoso che i lavori in oggetto alla gara non potevano essere effettuati nel periodo indicato a causa di vincoli ambientati imposti dall’Ente Parco Nazionale del Circeo al fine di consentire il frazionamento in plurimmi affidamenti da aggiudicare a società già aggiudicate”.

Alla sindaca, è stato contestato anche il reato di corruzione appunto perché avrebbe promosso il suddetto funzionario a responsabile dei Lavori pubblici per essersi prestato a compiere “un atto contrario ai doveri di ufficio ossia un artificioso frazionamento di un appalto soprasoglia in quattro appalti sottosoglia adottando più determine”, spacchettandolo in somma in quattro appalti di valore minore. Fatti riconducibili secondo i carabinieri incaricati delle indagini al gennaio 2020.

Gli indagati – scrive il Giudice Giorgia Castrota che ha disposto gli arresti – si sono dimostrati decisamente risoluti, abili e spregiudicati nel porre in essere le condotte contestate rivestendo un ruolo apicale nel sistema di favoritismi e poteri presente all’interno del Comune di Sabaudia”.

La sindaca Giada Gervasi è tra le 16 persone arrestate all’alba di oggi dai carabinieri nel Nucleo investigativo di Latina (leggi qui).

Al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, e nel rispetto dei diritti degli indagati, questi sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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