Crisi turismo, da gennaio a Roma già chiusi 50 alberghi

Sale a 400 il numero di alberghi chiusi da inizio pandemia. Domani la manifestazione dei 164 dipendenti dello Sheraton licenziati

L'interno della camera nella foto, non è legata ad alcuna struttura alberghiera della Regione Lazio.

E’ crisi nera per gli alberghi a Roma. Ne chiude uno al giorno. Almeno questa è la media dal primo gennaio. Solo nel 2022 nella città eterna, capitale del turismo, hanno chiuso i battenti cinquanta strutture alberghiere. I dati sono di Federalberghi.

Sale a 400 il numero di alberghi chiusi dalla pandemia. Domani la manifestazione dei 164 dipendenti dello Sheraton licenziati

Dei 1250 alberghi in città 400 sono ormai chiusi”, spiega a Canale10 il presidente di Federalberghi Giuseppe Roscioli, “Gli ultimi 50 a gennaio. Se non si inverte la tendenza ci sarà il tracollo economico. I posti di lavoro persi sono finora circa 1.500, senza parlare dei contratti a termine non rinnovati”. Un tema delicato ieri affrontato in audizione al Senato. “Occorrono scelte assennate – chiarisce Roscioli – Da luglio non abbiamo più sostegni. Hanno dovuto pagare l’Imu anche i proprietari degli alberghi chiusi. Va anche specificato che gli alberghi tuttora aperti lavorano a ritmi ridotti e col personale, per i più fortunati, al trenta per cento”.

Intanto i 164 dipendenti dello Sheraton hanno deciso di organizzare per domani mattina, 16 febbraio, un sit-in sotto l’hotel considerato che finora non si è riusciti a definire un accordo con l’azienda. “Per questo motivo – fanno sapere i sindacati – il presidio si rivolgerà alle istituzioni e alla politica che nella prima manifestazione avvenuta sotto la sede di Federalberghi, aveva dato disponibilità sulla vertenza in corso”.

L’Italia deve allinearsi agli altri Paesi europei. Siamo l’unico paese in cui si può entrare in albergo solo col Super green pass, un certificato verde che gli altri Paesi non prevedono – specifica Roscioli – La soluzione quindi per il turista è facile: prenotare altrove. Ma ci sono altri limiti che rischiano di affossare in maniera irreversibile il settore, come il mancato riconoscimento dei vaccini russi o cinesi da parte dell’Ema, accolti invece dall’Oms. Anche qui il turista si trova costretto a prenotare altrove. L’unica alternativa è bruciarsi mezza vacanza in quarantena se sceglie di venire proprio in Italia. Il risultato: stiamo alimentando le economie degli altri Paesi a discapito della nostra, nonostante l’Italia sia il paese per eccellenza a vocazione turistica”.

Roma in particolare – puntualizza Roscioli – è una città per stranieri, non è Forte dei marmi o Cortina. Limitare il turismo estero lascia gli albergatori senza chance. Per non parlare di un aspetto ridicolo. Negli alberghi si deve entrare solo con Green pass rafforzato, nella case vacanze no. Oltre al danno la beffa. Per evitare il tracollo vanno subito fatte due scelte da parte delle istituzioni: garantire sostegni al settore e riaprire ai turisti. In Europa si sta ritornando alla normalità. I turisti vanno rassicurati altrimenti non prenotano, anzi prenotano, ma altrove”.

canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.

Annus horribilis per il turismo e 2022 con molte incognite. La situazione sul litorale romano