Roma, Coldiretti in allerta per i costi: “Consumatori esposti ad aumenti e speculazioni”

Il caro bolletta grava sui costi delle famiglie per 1.200 euro l'anno e strozza allevatori e agricoltori. Giovedì 17 febbraio manifestazione coi trattori a Piazza Santi Apostoli

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Il caro bolletta si ripercuote sui costi dei consumatori alleggerendone la busta della spesa. Gli aumenti di costi energetici che hanno innescato a ruota quelli dei beni di consumo peseranno per ogni famiglia almeno 1.200 euro l’anno.

Il caro bolletta grava sui costi delle famiglie per 1.200 euro l’anno e strozza allevatori e agricoltori. Giovedì 17 febbraio manifestazione coi trattori a Piazza Santi Apostoli

A calcolare la stangata Coldiretti Lazio, preoccupata su un doppio fronte: l’impennata dei costi, infatti, sta già facendo registrare una restrizione dei consumi mentre allevatori e agricoltori si ritrovano strozzati dai costi di gestione ormai insostenibili e dalle speculazioni. L’aumento dei prezzi colpisce soprattutto frutta e verdura, latte fresco e carne, mettendo così a rischio l’intera filiera agroalimentare. Tra i settori più a rischio quello della zootecnia, già vessato dalla crisi economica determinata dal Covid e dalle speculazioni che ne sono derivate. A lanciare l’allarme è Coldiretti Lazio, che secondo un’analisi effettuata su dati Istat, ha registrato a fine dicembre un aumento del 4% in più su base annua, dei prezzi per l’acquisto di beni alimentari. Un crescita che non si arresta. Le previsioni per il 2022 non sono affatto incoraggianti con un’inflazione che potrebbe aumentare del 3,9%.

Giovedì 17 febbraio alle ore 9 allevatori e agricoltori si ritroveranno in Piazza Santi Apostoli a Roma per manifestare. “I prezzi per le famiglie corrono e i compensi riconosciuti agli agricoltori e allevatori non riescono neanche a coprire i costi di produzione. Una situazione insostenibile che mette a rischio le forniture alimentari del Paese garantite da 740mila imprese agricole, che non hanno mai smesso di lavorare durante la pandemia ed ora sono strozzate dalle speculazioni”, fa sapere il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri. La mobilitazione quindi riguarderà l’intera filiera alimentare dai ristoratori ai camionisti. Contemporaneamente la protesta dilagherà in altre piazza italiane da Milano a Cosenza, passando per Cagliari Firenze e Palermo, dove scenderanno in piazza migliaia di manifestanti con trattori e animali al seguito. “Lasceranno le campagne per salvare l’agroalimentare Made in Italy e difendere l’economia, il lavoro ed il territorio”, spiega Granieri.
I rincari per gli agricoltori vanno dal 50% al 150%. Un’impennata dei prezzi che si ripercuote a cascata sui bilanci delle imprese agricole.  Si va dal 50% in più per l’acquisto del gasolio necessario alle attività agricole, come l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione, fino alle materie prime, l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per la produzione di ortaggi e fiori. L’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. A pagarne le spese anche le famiglie.