Chi è Mattia Zaccagni, l’arciere della Lazio

L’esterno biancoceleste, determinante in molte gare, è sempre più al centro del progetto di Sarri. Ora Mattia Zaccagni vuole conquistare anche la Nazionale

La doppietta che ha sentenziato il Bologna è valsa alla Lazio tre punti in classifica e a Mattia Zaccagni un primato personale: il numero 20 biancoceleste ha superato il proprio record di gol in Serie A. Nella scorsa stagione, da leader nel Verona di Juric, l’esterno era arrivato a cinque reti in 36 presenze, in questa è già a quota sei nonostante le sole 19 partite giocate. Al di là dei traguardi personali e dei numeri quello che sorprende di Zaccagni è la capacità di impattare sulle singole partite e la rapida consacrazione che sta trovando nella Capitale.

L’esterno biancoceleste è sempre più al centro del progetto di Sarri e ora vuole prendersi anche la Nazionale

Gol, assist e soprattutto tanta qualità: sono questi gli elementi che hanno reso Mattia Zaccagni imprescindibile nel tridente offensivo della Lazio. Dopo un avvio di stagione complicato a causa di qualche problema fisico, da quando ha ritrovato il campo con costanza e messo minuti nelle gambe il numero 20 non si è più fermato ed ha iniziato a scalare le gerarchie nella testa di Sarri e nei cuori dei tifosi biancocelesti. Davanti a lui c’è ancora quasi metà stagione per continuare il percorso di crescita nella Lazio e convincere il CT della Nazionale Roberto Mancini a riservargli un posto in vista dei play-off Mondiali.

Chi è Mattia Zaccagni?

Nato a Cesena il 16 giugno del 1995 Mattia Zaccagni inizia a muovere i primi passi nel mondo del calcio nelle formazioni giovanili del Bellaria Igea Marina. Nella stagione 2012/13 fa il suo esordio in Seconda Divisione, giocando da mediano raccoglie 6 presenze. Le sue qualità non sfuggono agli osservatori del Verona che anticipano la concorrenza e mettono subito sotto contratto il ragazzo appena maggiorenne.

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Un giovanissimo Mattia Zaccagni quando militava nelle file del Bellaria

Il rendimento con la Primavera dell’Hellas convince il club a riscattarlo immediatamente. Zaccagni chiude l’anno con 31 partite tra campionato, coppa e torneo di Viareggio trovando la via della rete in quattro occasioni.

Nella stagione 2014/15 il calciatore viene girato in prestito annuale al Venezia. In laguna Zaccagni continua il suo graduale ma costante percorso di crescita: impiegato principalmente da centrocampista centrale, gioca 36 partite condite da un gol e quattro assist.

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Nel 2014/15 prestito di Zaccagni al Venezia (foto profilo facebook)

I numeri raccolti e la maturità dimostrata in campo convincono il tecnico del Verona Mandorlini ad aggregarlo con la prima squadra nella stagione seguente. Il 23 settembre 2015 fa il suo esordio in Serie A contro l’Inter a San Siro. Nei primi sei mesi però totalizza solo quattro apparizioni e pochi minuti così il club decide di fargli completare la stagione in prestito al Cittadella. Quattordici partite complessive, un gol e tre assist: un impatto importante che aiuta il club a raggiungere la promozione in Serie B.

Nella stagione 2016/17 Zaccagni torna a Verona. Con Pecchia in panchina raccoglie 27 presenze e mette a referto due gol e due assist. Obiettivo raggiunto e promozione centrata.

La Serie A però sembra essere una maledizione. Nei primi due mesi raccoglie minuti e qualche presenza, poi è costretto a fermarsi per un infortunio ai legamenti del ginocchio: stagione finita e nuova retrocessione del club.

In Serie B ormai Zaccagni è un giocatore determinante e nella stagione 2018/19 contribuisce alla nuova promozione del Verona. Gioca 33 partite, fornisce quattro assist e segna quattro gol, l’ultimo dei quali pesantissimo perché vale la vittoria nella finale di ritorno dei play-off per la Serie A.

La stagione 2019/20 segna la svolta definitiva per la carriera di Mattia Zaccagni e una gran parte del merito va attribuita al lavoro di Ivan Juric. Il nuovo tecnico dell’Hellas ritaglia per lui un ruolo da trequartista: meno compiti difensivi, più qualità negli inserimenti e in rifinitura. Il risultato? 35 partite, due gol e nove assist. Il Verona è una delle rivelazioni del campionato. L’anno successivo le cose vanno ancora meglio: 37 partite, cinque gol e sette assist.

Il ragazzo è diventato un giocatore completo e determinante. All’alba della stagione 2021/22 sono tante le voci di mercato che lo riguardano, anche in virtù di una scadenza di contratto non troppo lontana. A fine agosto il club a fare passi più concreti è la Lazio che si assicura il giocatore in prestito con obbligo di riscatto per una cifra complessiva inferiore ai dieci milioni di euro.

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Mattia Zaccagni ai tempi del Verona (foto profilo facebook)

L’AS20 di Sarri

La stagione di Zaccagni inizia con la maglia dell’Hellas Verona: due partite e due gol. La doppietta all’esordio contro il Sassuolo e il match contro l’Inter, poi la sosta per le Nazionali, il mercato aperto e la chiamata della Lazio. L’avvio in biancoceleste è da incubo: esordio nella sconfitta contro il Milan, titolare nel kappao di Istanbul, una manciata di minuti nel pareggio interno contro il Cagliari e il primo infortunio alla coscia. Tre settimane fuori, poi due spezzoni di gara e il nuovo stop a causa di un problema al ginocchio. Serve tempo e serve cautela.

Zaccagni ritrova il campo a novembre contro la Salernitana e colleziona una serie di presenze da subentrato che evidenziano la necessità di mettere minuti nelle gambe e di entrare totalmente nei meccanismi della squadra. La scintilla arriva nella vittoria esterna contro la Sampdoria: il 20 biancoceleste parte dal primo minuto e mette a referto due assist. Una settimana successiva la prima freccia scoccata nella sua nuova avventura: il gol contro il Sassuolo che però non evita la sconfitta finale. Esito diverso per quello immediatamente successivo segnato al Genoa: tre punti e primo abbraccio dell’Olimpico per lui. Da questo momento in poi, complice anche lo scadimento nelle prestazioni di Felipe Anderson, Zaccagni diventa titolare nel tridente di Sarri e le prestazioni della squadra migliorano traendo beneficio anche dalle sue caratteristiche. Assist contro l’Empoli e a Firenze, poi l’en plein contro il Bologna: due gol e un rigore procurato.

Zaccagni sta vivendo il periodo migliore della sua nuova esperienza in biancoceleste, i numeri testimoniano la crescita esponenziale del giocatore e la sua centralità nello sviluppo offensivo della Lazio. Oltre alla rapidità nelle giocate, a sorprendere positivamente dello stile di gioco di Zaccagni è l’intelligenza tattica, tanto con la palla quanto senza. Difficilmente è posizionato male e molto raramente sbaglia la scelta quando è in possesso: elemento fondamentale nel calcio di Sarri.

23 partite, quattro gol e sette assist da quando è sbarcato nella Capitale, il tutto in soli 1.382 minuti giocati. Analizzando le prestazioni della Lazio in Serie A Mattia Zaccagni è il quarto miglior marcatore dopo Immobile (19), Milinkovic (8) e Pedro (7), ma ha giocato la metà dei minuti degli altri tre. In questo caso è importante valutare numeri e dati “per 90 minuti”, così facendo Zaccagni diventa il secondo miglior marcatore in relazione ai minuti giocati dopo Immobile: 0,40 gol segnati per 90 minuti. A sorprendere, come detto, è la qualità delle sue giocate che si evince anche dal rapporto “gol per tiro”: gli servono poco più di tre tiri per segnare (0,29). Per avere un riferimento immediato il dato di Immobile è 0,21.

Considerando quindi i numeri attuali, le difficoltà avute ad inizio anno e le tante partite che ancora dovranno essere affrontate dalla Lazio, Zaccagni ha tutte le carte in regola per riscrivere molti suoi record personali in questa stagione, contribuire al buon esito del progetto Sarri e allo sviluppo pratico delle sue idee di gioco. Il prossimo obiettivo nella scalata dell’esterno biancoceleste non può che essere un posto in Nazionale in vista dei play-off di marzo, determinanti per l’accesso dell’Italia al prossimo Mondiale.

Michele Gioia

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