Ostia, addio al Centro Lanci: lo stadio Stella Polare cambia gestione

Cambio gestione per il campo lanci Stella Polare. Dal presidio assegnato al campione di giavellotto Giorgio Guarnelli, le figlie hanno dovuto traslocare

Ostia: lo Stadio Giannattasio, noto da sempre come Stadio Stella Polare, cambia gestione. A dover traslocare è quindi anche il Centro Specializzazione Lanci all’interno dello stadio sportivo, che è stato sgomberato dalle attrezzature, per far posto al nuovo progetto della “Nea Ostia Rugby” che ha vinto l’affidamento dello stadio. Addio allo storico presidio lanci e futuro incerto per tantissimi atleti e i loro allenatori, Alessandra e Sabina, figlie del campione nazionale di giavellotto Giorgio Guarnelli, che hanno affidato ai social il loro sfogo.

Cambio gestione per il campo lanci Stella Polare. Dal presidio assegnato al campione di giavellotto Giorgio Guarnelli, le figlie hanno dovuto traslocare

Hanno dovuto traslocare in fretta e furia tonnellate di attrezzi dal Centro Specializzazione Lanci di Stella Polare di Ostia, Alessandra e Sabina Guarnelli. Le due giovani volontarie nello sport e atlete di lanci con preparazione ISEF, sono le figlie dell’ex campione nazionale di giavellotto delle Fiamme Gialle, Giorgio Guarnelli, e lì dal 2007 allenavano gratuitamente ogni giorno, gli atleti del lancio.

Dopo un passato glorioso nelle Fiamme gialle come campione nazionale di giavellotto, Giorgio Guarnelli si era poi formato all’ISEF, ed era diventato istruttore ed insegnante nelle scuole di Roma, e dalla Fidal aveva avuto in gestione questo spazio ad Ostia, all’interno dello Stadio ai tempi “Stella Polare”, per la preparazione al nobile sport nel territorio lidense, che aveva gestito fino al 2007, quando venuto a mancare, il suo lavoro lo hanno proseguito le due figlie (nella foto in basso).

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Tra due giorni questa struttura, che per più di 35 anni è stata sede di preparazione dei lanciatori, tanti dei quali brillanti campioni, passerà ad altre mani, quelle cioè della Nea Ostia Rugby che ha vinto l’affidamento dello stadio Stadio Giannastasio (ex Stella Polare), dopo che il Tar ha respinto il ricorso del concorrente raggruppamento capeggiato dalla Romulea escluso dal bando (leggi qui).

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Ma alle due atlete e istruttrici volontarie di lanci, l’idea di dover portare via tutto da quel posto magico, dove lo sport si è respirato nel segno della professionalità appresa dal papà campione, è andata giù mal volentieri in questi giorni, da quando cioè appresa la notizia, non hanno potuto fare altro che affidare ai social la tristezza per una fine forse evitabile:

Credo che, soprattutto, sia stata una scuola di vita, per tanti una casa, un porto sicuro – scrive Alessandra Guarnelli -. Gioie e lacrime, un mare di ricordi che adesso mi affollano la mente, visi, voci e tante tante risate. I miei nipoti e i miei figli sono cresciuti lì dentro, non so quante volte ho allattato seduta sotto le parallele mentre i ragazzi facevano i pesi”.

E così, per lo spazio lanci, gestito in modo volontario e gratuito dalle due sorelle dopo la dipartita del papà campione, precedente assegnatario Fidal, che per anni lo aveva mandato avanti sfornando centinaia di validi atleti, non c’è stato nulla da fare. Da sabato pomeriggio per lasciare il posto al nuovo progetto, le due giovani, aiutate dalle braccia e dall’affetto di tanti amici sportivi, stanno svuotando tutto, ma a malincuore soprattutto dopo i numerosi appelli inascoltati:

“Lo spazio diventerà presto parte di un progetto più ampio abbiamo saputo. Noi non potevamo partecipare a questo bando perchè non abbiamo mai allenato qui per conto di nessuna associazione o società sportiva. Da parte nostra quindi oltre alle tante richieste di formalizzazione di un’attività che la Fidal stessa conosceva e approvava – prosegue la Guarnelli – ma ci rattrista pensare al trasloco di tutti gli attrezzi che pesano tonnellate, da quel posto che è stato casa, e dove possiamo continuare ad allenarsi con meno frequenza ma soprattutto portandoci sempre tutto dietro. Con le tante cose necessarie per i lanci che erano lì, abbiamo riempito 5 garage, in un trasloco che è stato un massacro fatto in tempi record, e ce le dobbiamo caricare in macchina tutte le volte che andiamo ad allenarci per riportarcele sempre via. Meglio di niente, ma c’è amarezza pensando a tutte le richieste andate a vuoto in questi anni, per ufficializzare l’assegnazione dello spazio dalla Fidal, tante battaglie per avere un pezzo di carta che tutelasse noi nella gestione fatta in modo gratuito, di uno spazio, che di fatto era stato assegnato per merito a nostro padre, gloria nazionale del giavellotto (nella foto in basso)”.

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Decine, centinaia di atleti si sono allenati li dentro, e decine di titoli sono stati vinti dai campioni preparati da Giorgio Guarnelli e dagli atleti della nuova generazione, di moltissime società diverse.

Le due sorelle, spiegano che mai hanno preso denaro dagli atleti, e per fare quello che fanno, sono mosse solo da una pura e fortissima passione, che le ha portate a specializzarsi nella stessa attività paterna come istruttrici, con diploma Alessia, e con formazione ISEF Sabina. Il presidio dei lanci di Ostia sembrerebbe quindi perso, con il rammarico di chi ha la sensazione che la cosa per altro non interessi a nessuno:

“Ci è stato detto che poi, dopo, con calma, uno spazietto per mettere qualche attrezzo ci sarà, ma chi conosce il mondo dei lanci sa benissimo che qualche attrezzo non basta, che per allenarsi bene serve tanto altro, e le nostre macchine non possono certo diventare magazzini. E’ una storia vecchia, siamo solo lanciatori e in questo momento ci sentiamo abbandonate da tutti quelli che avrebbero potuto tutelarci”.

Tanti atleti ed amici nel fine settimana, hanno dato una mano a svuotare dalle tonnellate di attrezzi lo spazio che tanto ha significato per molte generazioni di lanciatori. Per ora quindi, tutto è sospeso per i lanci, in attesa di rinascere altrove, o lì ma in forma estremamente ridotta.

Il chiarimento della Nea Ostia Rugby

Riceviamo e pubblichiamo dalla Nea Ostia Rugby.

In questi giorni abbiamo letto ed ascoltato in silenzio affermazioni, racconti, critiche, allusioni e anche qualche offesa riguardo il nostro nuovo ruolo nell’Impianto Sportivo Capitolino “Pasquale Giannattasio”.

Cerchiamo di fare chiarezza per evitare che la cattiva informazione si trasformi in propaganda.

Innanzitutto chiariamo la posizione della Nea Ostia Rugby (NOR).
Il percorso che ci ha portato all’aggiudicazione del bando di gara è stato lineare e trasparente ed è accessibile a chiunque sia veramente interessato ai fatti.
La NOR ha ricevuto le chiavi dell’impianto (…anche per noi meglio noto come Stadio della Stella Polare…) dopo aver regolarmente partecipato ad una gara pubblicata a maggio dello scorso anno dal Dipartimento Sport di Roma Capitale.

Gara pubblica, quindi aperta a tutti.
Tuttavia alla gara si sono presentati solo due concorrenti: la Nea Ostia Rugby ed una cordata a guida Romulea (una storica società di calcio operante nel centro di Roma). Successivamente, lo scorso mese di settembre (5 mesi fa), é stato verbalizzato il nostro passaggio alla fase successiva della gara e contestuale esclusione della cordata a noi concorrente.

Infine, a dicembre, il Dipartimento Sport di Roma Capitale ha firmato l’aggiudicazione alla Nea Ostia Rugby.
Appare evidente, quindi, che il cambio di gestione non avrebbe dovuto sorprendere nessuno.

Ma andiamo oltre.
Il rugby è uno sport inclusivo ed il progetto con il quale la NOR si é aggiudicata la gara include molte altre discipline e diverse organizzazioni sportive presenti nel territorio. Naturalmente é immancabile l’atletica che, peraltro, riveste un ruolo di primo piano tra i nostri partner.

Lo sgombero dei locali di tutto il materiale non in dotazione all’impianto (ovvero di proprietà privata degli utenti) rientrava tra le procedure propedeutiche al passaggio di consegne tra la vecchia e la nuova gestione: il materiale presente nell’impianto deve essere inventariato e l’accantonamento di materiale “privato” deve essere concesso e autorizzato da chi ha la responsabilità della gestione. Questa situazione è stata illustrata a tutti gli utenti (compresi i lanciatori) i quali, forse, non hanno ascoltato con attenzione.

Premesso ciò, è noto che lo scostamento da una zona di confort può generare criticità e preoccupazioni ed è per questo che siamo convinti che le difficoltà, le paure evidenziate o le accuse mosse nei nostri confronti derivino dal timore di regole nuove, stabilite in un quadro di assoluta legittimità e, soprattutto, uguali per tutti.

Comprendiamo il coinvolgimento personale e sentimentale di chi da decenni ha considerato l’impianto sportivo “Stella Polare” come casa propria (…ad onor del vero, anche il rugby vive l’impianto dagli anni ottanta…da ospite pagante…) però, pur volendo esercitare un estremo sforzo di empatia, non possiamo dimenticare che il Giannattasio é un impianto pubblico e, come tale, deve essere reso disponibile al territorio che lo ospita.

Peraltro oggi, meno che mai, possono essere reiterate deroghe, illegittime ed improprie, alle norme che regolano l’utilizzo di pertinenze interne ad un impianto pubblico.

Premesso tutto ciò, siamo assolutamente convinti che dopo un primo periodo di assestamento, il Giannattasio (…o Stella Polare, che dir si voglia…) tornerà a rivestire il ruolo che merita: l’impianto Sportivo multidisciplinare di riferimento del nostro territorio.

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