Ostia: voto unanime con astensione dei Consiglieri del movimento 5 stelle, sui due documenti presentati nel Consiglio straordinario riunitosi ieri giovedì 10 febbraio, in Sala Massimo di Somma, con i quali è stata espressa la volontà di affrontare il problema degli abitanti dell’Idroscalo, per evitare che molti cittadini che lì risiedono da decenni, debbano essere sradicati da quei territori. I dettagli.
Sulla situazione abitativa dei residenti, voto unanime dei Consiglieri del X Municipio, con astensione dei 5S. Falconi: “E’ eticamente giusto impegnarci a fianco della Comunità”
“La Comunità dell’Idroscalo non sarà più sola”. Con questa affermazione, il presidente del X Municipio Mario Falconi ha concluso il Consiglio straordinario che si è tenuto ieri su vari argomenti, tra cui quello assai complesso e drammatico della condizione abitativa dell’Idroscalo di Ostia.
Punto comune, sul quale sembrerebbe siano tutti d’accordo, è quello di impegnarsi nella ricerca di soluzioni, ma anche, e questa è forse la vera novità, in un ottica etica, o comunque palesata come tale, della necessità di trovare soluzioni concrete per i residenti di quel quadrante, che non implichino lo sradicamento degli abitanti storici.
Gli stessi residenti, troppo spesso illusi fino al limite di una non troppo celata finzione di intervento a scopo migliorativo, dietro alla quale, con la demolizione di numerosi manufatti, a parlare furono invece brutali abbattimenti, operati senza alcun preavviso.
Per evitare che molti cittadini residenti in quei territori da decenni, debbano essere deportati, la neo presidenza ha voluto fare il punto, accogliendo due documenti presentati dai Consiglieri della Lega, che esplicitano chiaramente la volontà di affrontare l’annoso e mai risolto problema, e sui quali è stata richiesta l’espressione di voto in aula.
La votazione si è svolta quindi ieri, giovedì 10 febbraio, al termine della quale è stato raccolto il consenso unanime del Consiglio: unanime il voto della Maggioranza e dell’Opposizione, con l’astensione dei Consiglieri del Movimento 5 Stelle.
“Le interlocuzioni che abbiamo già da tempo iniziato con gli Assessori regionali e
comunali di riferimento – ha dichiarato Falconi – proseguiranno nei prossimi mesi in tavoli congiunti, alla presenza di tutti i soggetti interessati (Istituzioni e Cittadini dell’Idroscalo), con l’obiettivo di esperire tutte le ipotesi tecniche possibili, per evitare che molti cittadini debbano essere sradicati da quei territori che considerano anche affettivamente la loro naturale residenza. Sulla questione – ha concluso il Presidente del X Municipio – consideriamo eticamente giusto impegnarci al fianco della Comunità dell’Idroscalo, che da troppi anni aspetta risposte concrete”.
La situazione dei residenti nelle parole della portavoce della Comunità Foce del Tevere, Franca Vannini
Non meno di un mese fa intanto, la portavoce della Comunità Foce del Tevere, Franca Vannini, dalla quale attendiamo le dichiarazioni a caldo sulle intenzioni espresse in via ufficiale ieri dal Consiglio municipale, aveva trasmesso una nota in cui esprimeva grande preoccupazione, invece, a seguito dell’approvazione della bozza di bilancio a cura della nuova amministrazione comunale.
“All’interno della bozza di bilancio – aveva dichiarato Vannini – ci sono i fondi già annunciati dall’ex Sindaca Raggi per l’ennesima speculazione edilizia mascherata da housing sociale”.
Alle spalle di quello che è da sempre il sogno di un Borghetto eco-sostenibile alla foce del Tevere, sogno di quei residenti, ma anche di tutta la cittadinanza che ha a cuore ogni diverso angolo del territorio vissuto come insieme armonico, era sembrato apparire infatti, quel solito spettro di nuovi Eco-mostri dove deportare le famiglie dell’idroscalo, con la scusa di volerle tutelare da un presunto rischio di esondazione (leggi qui).
Nulla di rassicurante quindi, ma al contrario una nuova occasione per alzare la guardia da quel progetto, e ricordare agli “smemorati” una serie di passaggi in cui le persone che lì vivono hanno di continuo subito, solo una lunga serie di raggiri.
“L’assurdo – proseguiva la nota condivisa alla fine di gennaio, dalla portavoce della Comunità – è, che il luogo identificato per realizzare queste strutture ha in realtà lo stesso rischio idrogeologico di dove ci troviamo ora. Per altro, l’idroscalo avrebbe già dovuto vedere realizzate da 11 anni le opere definitive di messa in sicurezza. Ma in questi 11 anni dalla delibera del 2011, solo la scogliera a mare è stata realizzata”.
Ben 1 milione di euro è costata la manutenzione della scogliera, sollecitata da quello stesso Comune e Municipio. “
“Ora – come riferiva la Vannini il 19 gennaio scorso – i lavori della scogliera sono ancora in corso con grave ritardo, perché chi aveva il compito di controllare in Regione non si è accorto che la ditta appaltatrice era stata raggiunta da un interdittiva dell’antimafia”.
“Oggi il sindaco di Roma e la giunta, avrebbero il dovere di impegnare i fondi a disposizione per ultimare le opere elencate in quell’ordine del giorno – concluse la Vannini – con 11 anni di ritardo; e non continuare ad inventare nuovi progetti per foraggiare i soliti palazzinari”. Procrastinando per altro la realizzazione di un’autentico e possibile progetto ecosostenibile sulla Punta Sacra di Roma sul mare.
Sulla nuove intenzioni mosse a livello locale, attendiamo ora di conoscere il punto di vista dei residenti, ma il sentimento della fiducia, è divenuto sempre meno arrendevole.
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Comunità Foce del Tevere: “No a speculazioni edilizie all’Idroscalo”