Farmaci anti Covid: dopo il Paxlovid si sta studiando Molnupiravir, attivo contro Omicron

Covid: mentre il primo farmaco orale domestico è stato approvato, si fa strada un antivirale attivo contro le varianti più preoccupanti

Dopo l’annuncio dell’arrivo del farmaco anti Covid ad uso orale Paxlovid della Pfizer, nelle ultime ore, MSD, consociata italiana dell’azienda farmaceutica multinazionale Merck & Co. insieme a Ridgeback Biotherapeutics, stanno diffondendo i primi studi pre-clinici su un altro antivirale particolarmente attivo contro la variante Omicron: Ecco come potrebbe funzionare.

Covid: mentre il primo farmaco orale domestico è stato approvato, si fa strada un antivirale attivo contro le varianti più preoccupanti

Si chiama Molnupiravir, ed è l’antivirale orale in questo momento alla studio, dall’altissimo potenziale terapeutico contro la variante Omicron. Chi ci sta lavorando, sono vari studi indipendenti nei paesi del Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Polonia, Olanda e Stati Uniti,  tutti intenti a dimostrare un’attività virale in vitro particolarmente efficace proprio contro la variante di SARS-CoV-2 (B1.1.529), allo stato attuale maggiormente prevalente a livello globale.

Dean Y. Li, Presidente Merck Research Laboratories, ha così commentato i risultati: “Questi studi, forniscono in particolar modo un’ulteriore evidenza del potenziale di Molnupiravir come importante opzione terapeutica per adulti con COVID-19 lieve-moderata, che sono ad alto rischio di progressione severa della malattia”.

Gli studi in vitro

Gli studi, come spiegato nella nota della MSD, sono stati condotti su colture cellulari per valutare l’attività antivirale di molnupiravir e altri agenti antivirali contro la COVID-19 verso le varianti di SARS-COV-2 incluso Omicron.

Sulla base del suo meccanismo d’azione, è stato dimostrata la sua attività in vitro su molteplici varianti, inclusa Omicron, tanto da prevedere che molnupiravir continuerà ad essere attivo contro le varianti più preoccupanti e potrà per questo rappresentare un importante strumento nella lotta contro la Covid-19.

“I dati dei primi sei studi pre clinici su Molnupiravir, dimostrano quindi che l’antivirale ha un altissimo potenziale e che deve essere ancora studiato a fondo – ha dichiarato Wendy Holman,  Ridgeback Biotherapeutics“.

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