Questa mattina, martedì 18 gennaio, i produttori di latte hanno protestato a Testa di Lepre. Il prezzo di vendita è troppo basso e le stalle rischiano di chiudere.
Con il prezzo del latte così basso, le stalle rischiano di chiudere. I produttori hanno manifestato a Testa di Lepre.
Il prezzo del latte fermo a 39 centesimi è inadeguato per produttori e allevatori del territorio che questa mattina, martedì 18 gennaio, sono arrivati da Fiumicino, Anguillara Cerveteri e Ladispoli per un sit-in a Testa di Lepre.
Una quarantina circa hanno fatto sentire la loro voce esprimendo incertezza sul proprio futuro.
«Quella di oggi non è una vera e propria protesta, è un incontro tra agricoltori e produttori di latte – ha spiegato Italo Pulcini presidente della cooperativa Aurelia – per ribadire che le aziende altrimenti devono chiudere. Visto l’aumento delle materie prime e visto l’aumento dell’energia, tutto ciò che comporta gli aumenti che purtroppo stiamo vivendo in questo in questo periodo, da maggio non abbiamo avuto nessun riscontro da parte di alcune industrie, la situazione non è stata recepita.»
Dalla CIA Roma un forte rimprovero alla Regione Lazio per essersi dimostrata insensibile.
«Chiediamo alla Regione Lazio di ratificare il protocollo di intesa che è stato fatto dal ministro Patuanelli con tutte le organizzazioni sindacali e i produttori e la grande distribuzione a novembre – aggiunge Riccardo Milozzi presidente CIA Roma – ancora ad oggi non è stato dato seguito. È una crisi che sta investendo sempre di più il settore zootecnico con l’aumento delle materie prime e oggi è improponibile vendere il latte a 39 centesimi quando il costo per una stalla è di 44 centesimi al litro.»
Il servizio è di Fabio Nori.
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