Covid, la storia: “Malata eppure negativa, ho speso 200 euro per i tamponi”

Fiumicino: la storia di Ilenia vaccinata con tre dosi, e la sua Odissea per accertare la positività al Covid

Fiumicino: la storia che raccontiamo è una vicenda personale ma che nelle ultime settimane trova riscontro nell’esperienza di molti. A viverla è stata Ilenia, una cittadina di Fiumicino vaccinata con tre dosi, che, entrata in contatto con un positivo Covid, ha tentato con non poche difficoltà di capire se era stata contagiata. I dettagli.

Fiumicino: la storia di Ilenia vaccinata con tre dosi, e la sua Odissea per accertare la positività al Covid

Ilenia è una cittadina di Fiumicino, venuta a contatto con un contagiato, una delle tante persone che in queste circostanze per scrupolo, cercano subito di verificare la loro eventuale positività. Ed ecco raccontato da lei stessa, cosa è successo:

“A contatto con un caso positivo, ho voluto fare il giorno dopo un test con un dottore privato venuto direttamente a casa e sono risultata negativaspiega la cittadina -. Ho accusato sul tardi un pochino di febbre e un forte mal di testa. La domenica mattina poi, con un medico privato, sono risultata positiva con sintomi solo per due tre ore. Il mercoledì successivo, vado per scrupolo a fare una tampone in farmacia risultando negativa. La sera il mio dottore privato, dubbioso, è venuto a farmi un altro tampone e al suo test effettuato lo stesso giorno dell’altro, sono risultata positiva“.

Con la confusione dei test precedenti, ma soprattutto degli ultimi due risultati diversi nella stessa giornata, Ilenia l’indomani va a farsi un altro tampone antigenico:

“Il giorno dopo sono andata a fare un altro test ma cambiando farmacia, e sono risultata negativa. Mentre il giorno successivo al test semi-quantitativo il risultato è stato che ero positivissima al Covid per altro con carica virale abbastanza alta. Sinceramente mi sono chiesta a quel punto: se non fossi stata così scrupolosa, cosa sarebbe successo? Avrei potuto contagiare moltissima gente – ha proseguito Ilenia -. Io mi sono messa in quarantena da sola, ma mi domando, chi non può investire una spesa come quella che ho sostenuto io di duecento euro, come fa a capire la sua carica virale? Sappiamo noi quanti falsi negativi escono dalla farmacia e vanno in giro infettando tutti quanti?”

Nella ultime ore è arrivata la notizia che Ilenia si è negativizzata e può tornare alla sua vita di tutti i giorni. La sua storia però, accende i riflettori su una problematica che non può essere ignorata vista la contagiosità della variante Omicron, non sono più ammissibili ulteriori defaiance da parte di chi sta gestendo l’emergenza sanitaria.

Intanto mentre rallentano le vaccinazioni over 50, con sole 147mila somministrazioni effettuate dopo l’obbligo annunciato da Draghi, il Tar del Lazio ha bocciato le linee guida del Ministero della Salute che impongono Tachipirina e vigile attesa.

Saranno i medici di base a prendersi la responsabilità della terapia domiciliare e intanto proprio loro, sommersi di richieste d’assistenza dichiarano: “Siamo in trincea nella guerra al covid, lasciati soli dalla sanità territoriale e vittime della burocrazia” (leggi qui).

Servizio di Francesco Ferraro

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