Nasce il “tampone sospeso”: come funziona

L'iniziativa è promossa da due imprenditori locali e prende le mosse dalla tradizione partenopea di offrire un caffè a chi non può permetterselo

La tradizione tutta partenopea del caffè sospeso viene ripresa in tempi di pandemia dilagante da covid-19 e viene riadattata creando quella del “tampone sospeso”, una iniziativa utile a tutte le latitudini.

L’iniziativa è promossa da due imprenditori locali e prende le mosse dalla tradizione partenopea di offrire un caffè a chi non può permetterselo

Se infatti a Napoli c’è la tradizione del “caffè sospeso”, ossia lasciare un caffè pagato al bar destinato a chi non se lo può permettere, a Pomezia e Ardea hanno iniziato a fare lo stesso con il tampone.

L’iniziativa prende le mosse dall’idea di due imprenditori locali, Paola Finini e Salvatore Abate, la prima titolare di una rete di agenzie immobiliari sul litorale, il secondo gestore di un emporio sul lungomare di Ardea. “L’idea mi è venuta qualche settimana fa quando ero in farmacia – spiega Paola – quando ho visto che con grandi difficoltà economiche la signora che ha dovuto pagare due tamponi per sé e per la figlia e ho pensato che dovevo fare qualcosa per aiutare la mia comunità”.

L’agente immobiliare ha quindi trovato la collaborazione di Abate e in concerto hanno acquistato 500 tamponi, 250 per la farmacia Ziaco di Pomezia e altri 250 per la farmacia comunale di Nuova Florida, ad Ardea.

“Per fare tutto ciò ho chiesto la collaborazione dei servizi sociali del Comune di Ardea per individuare le persone che necessitano di un aiuto per pagare il tampone, ma stiamo studiando una formula che eviti la violazione della privacy e che però sia allo tempo snella il più possibile. Nel frattempo – spiega l’imprenditrice – sto vagliando personalmente i destinatari dell’iniziativa che vengono in agenzia a chiedere informazioni sulla procedura da seguire”.

Paola Finini è originaria di Brescia, ma da trent’anni vive sul litorale e oltre venti anni fa ha aperto la sua prima agenzia a Tor San Lorenzo, per poi espandere la propria attività anche a Pomezia, Aprilia e Anzio. Da sempre molto attiva nel sociale, collabora alle iniziative della Croce Rossa Italiana della sezione di Ardea, ed è sempre pronta se c’è da aiutare qualcuno come quando ha pagato un alloggio a due persone sfrattate dalle case popolari di Pomezia dopo averle viste dormire sulle scale del comune.

Ma Paola Finini precisa che non ci sono fini propagandistici dietro alla sua azione : “Sia chiaro: l’obiettivo mio e di Salvatore non è affatto politico, né pubblicitario anche se qualcuno ci accusa di questo, noi andiamo avanti per la nostra strada, sicuri che in questo periodo difficile dobbiamo fare qualcosa di concreto, con la necessità sempre più pressante di sottoporsi a screening».

Per il momento dunque sono le farmacie aderenti, ma a partire da questo momento è possibile che anche altri esercizi possano essere coinvolti nel tampone sospeso. I 500 test antigenici sono suddivisi in dieci al giorno, per non rendere gravoso il già intenso lavoro delle farmacie nella conferma dei requisiti di coloro che chiedono il tampone gratuito.

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