Si chiama Korvatunturi, che significa “montagna dell’ orecchio” ed è la montagna finlandese situata a nord di Rovanieri, il capoluogo della regione della Lapponia al confine con la Russia, dove il folclore finlandese colloca la dimora fantastica di Babbo Natale. La leggenda.
Al confine tra la Finlandia e la Russia, c’è la residenza di Babbo Natale, alle pendici della montagna che fa parte della leggenda, come le renne volanti e gli elfi
Convinti da piccoli, che per far giungere i nostri desideri a Babbo Natale bisognasse scrivere una letterina e imbucarla, in realtà sbagliavamo. Per comunicare a Santa Claus i pensierini natalizi su carta, ai bambini di ieri così come a quelli di oggi, basta farli leggerli ad alta voce a mamma e papà, restando tranquillamente tra le pareti domestiche.
Babbo Natale infatti, secondo una leggenda davvero poetica dei luoghi d’origine di questo straordinario personaggio di fantasia, ascolterebbe le intenzioni e i sogni dei più piccini con un grande orecchio naturale.
Il folclore finlandese infatti, colloca da sempre la dimora fantastica di Babbo Natale, alle pendici di una montagna che si chiama Korvatunturi, il cui significato è “montagna dell’ orecchio”. La montagna alta 486 metri e dalla singolare forma di orecchio di lepre, situata a nord di Rovanieri, il capoluogo della regione della Lapponia, rappresenterebbe il grande orecchio dell’uomo barbuto più generoso del mondo, attraverso la quale potrebbe sentire le voci dei bambini dell’intero pianeta.
Solo ascoltando le letterine e le intenzioni dei bimbi, il vecchio riconoscerebbe chi si è comportato bene e chi no, annotando tutto su un grande libro in cui vi è la suddivisione dei buoni e dei cattivi, e in base a questa lista si regola nella consegna dei doni costruiti dagli Elfi.
Ma dell'”esistenza” del villaggio di Babbo Natale con tanto di renne volanti, accennò per primo agli inizi del 1800, lo scrittore statunitense Clement Clark Moore, un professore di Letteratura Orientale e Greca, famoso anche per aver contribuito a chiarire la differenza tra la figura di San Nicola e quella di Babbo Natale.
La presunta esistenza del villaggio, casa-laboratorio di Santa Claus, con sede alle pendici della montagna di Korvatunturi, venne però, universalmente resa nota dall’autore finlandese Mauri Kunnas con il libro Joulupukki, nel 1981. Una vera guida dettagliata del villaggio di Babbo Natale, e degli usi e costumi dei suoi curiosi abitanti:
“Il villaggio funziona come una minuscola città-Stato, ed emette francobolli, conia monete, ha una propria bandiera: rossa con al centro la testa di una renna bianca, e lo stemma rosso vermiglio sostenuto da due renne dorate, con i simboli di Santa Claus, ossia la mitra e il pastorale”.
“Le guardie in costume lappone, vigilano i confini, in prossimità della sede del Consiglio degli Anziani, presso la residenza dove Babbo Natale vive con la moglie Jessica Maria e vicino alla rimessa in cui viene conservata la celebre slitta. Mentre nelle varie casette, costruite su alte palafitte, abitano invece centinaia di gnomi, gli operai che da sempre costruiscono milioni di giocattoli per i bambini, servendosi dei tanti laboratori di artigianato tra cui falegnami, pittori, ceramisti, tessitrici, rivenditori di beni alimentari e stampatori”.
“Nel villaggio, esisterebbero anche un ufficio postale, la scuola per i figli degli gnomi, e un ampio recinto ospita le famose renne volanti: Saetta, Ballerino, Schianto, Guizzo, Cometa, Cupido, Tuono, Lampo e Rudolph, la renna dal naso rosso e luminoso, che utilizza per rendere visibile il sentiero alle renne che trainano la slitta di Babbo Natale, anche durante le tempeste di neve. Le renne pascolano ai piedi del monte, dove cresce il lichene, e solo gli gnomi anziani e i loro figli possono custodirle“.
“Nei primi giorni del mese di dicembre, il più importante per gli abitanti del villaggio, viene organizzata abitualmente una festa per omaggiare Santa Claus, prima che parta per la consegna dei regali a tutti i bambini del mondo. Il villaggio viene addobbato e tutti festeggiano bevendo il caffè nelle tazze di betulla, e mangiando biscotti di zenzero, pudding di riso e il dolce preferito degli Elfi, la torta joulutorttu, con farina di mandorle, buccia d’arancia, cioccolato e marmellata di prugne. In questo modo si attende la vigilia, dove tutti collaboreranno a confezionare i regali. In quel giorno speciale le renne vengono bardate, e sia gli gnomi che Babbo Natale, indossano i loro antichi abiti da cerimonia”.
Il villaggio di Babbo Natale è un parco e si può visitare
La storia del villaggio di Babbo Natale e cioè della dimora segreta di Santa Claus, è un bellissimo viaggio nella fantasia e nel folclore nordico, ma talvolta la realtà supera l’immaginazione. Sì, perché situato a pochi chilometri da Korvatunturi esiste davvero dagli anni ‘50 il Santa Claus Village, che è anche la sua attuale “residenza di rappresentanza” commerciale.
Si trova a 5 chilometri da Rovaniemi, poco lontano dal luogo immaginario alle pendici di Korvatunturi, considerato invece la sua “residenza ufficiale”, ed è stato realizzato nel 1950 dopo la visita di Eleanor Roosevelt.
Il parco tematico, così come nella leggenda del villaggio raccontato, è pieno di viuzze e piccoli negozi di artigianato, dove di quando in quando, Babbo Natale si mostra e stringe la mano ai visitatori, mentre nell’ufficio postale alcuni ragazzi travestiti da elfi, lavorano di continuo a smistare letterine (leggi qui).
Qui insomma si può toccare con mano la magia del Natale, ma la forza della Natività si trova già nelle case di tutto il mondo.
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