Roma, è senza luce, acqua e gas: “Radices” le dona 5 quintali di legna

La donna, dopo la morte dei genitori, vive sola in una casa diroccata sulle sponde dell'Aniene, priva di utenze e passa le sue giornate coltivando un piccolo orto. Ma ora potrà vivere un Natale più sereno e soprattutto al caldo

Si tratta di una storia molto toccante quella di M.S., che però per fortuna vivrà un Natale un po’ più sereno e soprattutto riscaldato. L’anziana signora, 62 anni, da decenni vive in condizione di isolamento sociale ed estrema indigenza in una casa diroccata alla periferia di Roma.

La donna, dopo la morte dei genitori, vive sola in una casa diroccata sulle sponde dell’Aniene, priva di utenze e passa le sue giornate coltivando un piccolo orto. Ma ora potrà vivere un Natale più sereno e soprattutto al caldo

La associazione romana “Radices” è per questo giunta in suo aiuto e le ha infatti donato 5 quintali di legna da ardere. M.S., che alloggia da più di quarant’anni in una abitazione situata lungo le sponde dell’Aniene senza luce, gas e acqua corrente, con la sua condizione di estrema povertà che rappresenta lo specchio del disagio materiale, fisico e psicologico in cui versano oggi nella Capitale e non solo migliaia di persone.

La donna, dopo la morte dei genitori è rimasta sola e oggi le uniche persone che incontra sono gli operatori e i volontari domiciliari della Caritas diocesana di Roma che l’hanno conosciuta successivamente all’invio da parte del servizio sociale. Le sue giornate sono tutte uguali, passate a coltivare il suo piccolo orto.

“Il nostro intervento, che può sembrare piccolo agli occhi di molti, è un grande gesto di solidarietà che vuole fare la differenza per questa donna. A Natale, nessuno merita di restare solo. Con questo carico di legna la signora potrà scaldarsi fino alla fine dell’inverno, se non oltre”, rammenta Carmela Tiso, presidente dell’associazione.

Una splendida decisione, quella di “Radices”, che combatte l’isolamento sociale fenomeno sempre più diffuso nella nostra città, invisibile ai più, poiché queste persone, a differenza dei senzatetto, nascondono il loro disagio tra le mura della loro abitazione. Di qui la difficoltà che si incontrano per individuarli e di aiutarli.

“Ci auguriamo che questa legna, questo gesto, possa essere d’ispirazione per altre realtà o persone che sentono di dover fare qualcosa per lottare contro questo dramma sociale. Se si facesse più rete tra le varie associazioni e i volontari, l’isolamento sociale potrebbe essere efficacemente combattuto. In questo la Caritas ci ha mostrato la strada da seguire”, spiega la presidente dell’associazione.

La CRS – Cooperativa Roma solidarietà – promossa dalla Caritas di Roma è l’ente gestore del “Servizio di contrasto alle forme di esclusione e isolamento sociale, cosiddetto “barbonismo domestico”, un progetto che si può sintetizzare “contro la solitudine” gestito a partire dal 2018.

“In questi anni abbiamo conosciuto circa 600 persone che vivono in queste condizioni, in tutte le zone di Roma. Importante sottolineare come sia un fenomeno trasversale che non riguarda un determinato quadrante della città, abbiamo conosciuto anziani, adulti e famiglie che vivono nei quartieri “bene” così come nell’estrema periferia”, afferma Luca Murdocca, responsabile del Servizio.

La signora M.S. , al di là della legna ricevuta, continua a beneficiare dell’aiuto dell’organizzazione diocesana, che ha creato una rete di assistenti sociali, educatori professionali, operatori domiciliari, operatori socio sanitari e psicologi per far fronte al problema del barbonismo domestico.

canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.

Ostia, ostello per senza tetto nella parrocchia “Stella Maris” (VIDEO)