Ostia: presidi sanitari interni alla scuola per gestire le quarantene senza gravare troppo sulle famiglie. È la proposta che arriva dall’istituto Vega di Ostia.
Creare dei presidi sanitari all’interno delle scuole per far sì che la pandemia pesi meno sulle famiglie. La proposta arriva dall’istituto Vega.
Parte da alcuni genitori dell’istituto comprensivo Vega di Ostia la denuncia di un disagio che ormai accomuna molte famiglie. Il loro sfogo è contenuto in una lettera scritta da mamme e papà stanchi di come nel mondo della scuola si sta gestendo la pandemia.
«Siamo arrivati in questi giorni alla conclusione di scrivere una lettera aperta – dichiara una mamma – rivolta a tutti quelli che avevano il nostro stesso problema che è una condizione di estremo disagio e stanchezza che deriva da questi due anni che stanno ancora trascorrendo nei quali abbiamo tirato fuori ogni tipo di energia tale da poter gestire la condizione emergenziale.»
«In questo momento per quanto ci riguarda l’emergenza non è neanche più giusto che si chiami così – continua – chi di dovere ha avuto il tempo necessario per poter programmare una gestione del problema che ricade in questo momento solamente sulle famiglie. Il problema più grande di questa situazione è sicuramente il caos normativo. Nel momento in cui una famiglia denuncia la positività di un bambino con una mail, da lì all’arrivo della procedura Asl alla famiglia e alla classe possono trascorrere anche più di 48 ore e in quelle 48 ore solitamente è prevista un’auto gestione della classe.»
«La proposta molto pratica – aggiunge un papà – al di là di investimenti e spazi, perché la scuola è rimasta sempre molto indietro in questo, potrebbe essere l’idea di creare dei presidi sanitari scolastici in modo tale che, in ogni singola scuola, ci sia una persona dedicata proprio al tracciamento degli alunni che sono risultati positivi e quindi che deve verificare anche le quarantene e gestire tutto il resto.»
Presidi sanitari che, se venissero creati, potrebbero indubbiamente tornare utili anche nel periodo post pandemico.
Il servizio è di Mara Azzarelli.
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