Vaccino Covid, proteste all’hub di Fiumicino (VIDEO)

Incolonnamenti di auto interminabili che durano da stamattina presso il centro vaccinale della città aeroportuale, con due soli operatori a gestire le code di pazienti

Scene di ordinaria follia urbana in corso da questa mattina presso l’Hub vaccinale di Fiumicino e tutt’ora in corso, presso l’aeroporto Leonardo Da Vinci.

Incolonnamenti di auto interminabili che durano da stamattina presso il centro vaccinale della città aeroportuale, con due soli operatori a gestire le code di pazienti

Come è possibile notare dal video amatoriale girato quest’oggi, ci sono code chilometriche sia per fare il vaccino che per poter effettuare anche solo un tampone molecolare, come accaduto ad una mamma, che ci racconta di una situazione grottesca, paradossale ed insostenibile che avrebbe vissuto, protestando con veemenza.

“Due soli operatori medici – spiega – per una quantità di macchine, incolonnate da ore che rasenta le 300-400 unità. Io – spiega la signora – sono qui dalle 9.45 di mattina perché devo urgentemente fare un tampone molecolare per mio figlio, perché ha la febbre da diversi giorni e il medico curante mi ha raccomandato di venire qui per scoprire se è una normale influenza o si tratta di Covid, perché il solo tampone rapido non basta e voglio sapere come sta”.

Quindi – precisa – oltre allo stress, mettiamoci anche questa grossa preoccupazione. Stiamo parlando di una carenza organizzativa e di personale enorme in uno dei principali Hub del Lazio e questo mi sembra inaccettabile, orrendo. Soprattutto – dice la donna – non ci siamo mossi di un millimetro e siamo ancora qua in attesa del tampone, sotto al sole e l’unica cosa che ho potuto fare è stata quella di scendere dalla macchina per andare al bar a comprare una bottiglietta d’acqua per il mio bambino perché altrimenti sarebbe stato ancora peggio di come sta. Veramente scandaloso, siamo fuori dalla normalità di un Paese Civile”.

Non ultimo, evidenzia la grande difficoltà da parte degli operatori, quando dice: “Hanno appena detto ad un signore di scrivere al Ministero della salute, loro stessi ci dicono di lamentarci direttamente con il Ministero”. E in tutto questo, al momento in cui scriviamo, il tampone al povero bimbo non è stato fatto.

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