Cancro al seno, la metà delle pazienti non ha bisogno di chemio ma i test per evitarla scarseggiano

I test genomici possono orientare la scelta terapeutica nella cura contro il cancro al seno ma pochi ospedali li usano. La denuncia Europa Donna Italia

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Basta un test genomico per stabilire se in quella paziente affetta da cancro al seno si può evitare alla chemioterapia e impiegare altre strade. Il Governo destina a questa strategia un cospicuo stanziamento eppure solo pochi ospedali hanno ordinato le forniture di quel test.

I test genomici possono orientare la scelta terapeutica nella cura contro il cancro al seno ma pochi ospedali li usano. La denuncia Europa Donna Italia

La denuncia arriva da Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia. A dicembre dello scorso anno, la Legge di Bilancio ha istituito un Fondo di 20 milioni di euro per l’applicazione gratuita dei test genomici per evitare la chemioterapie nelle donne con tumore al seno. A luglio 2021, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato il decreto attuativo che ha sbloccato i 20 milioni di euro inclusi nel Fondo.

Le Regioni hanno recepito il decreto del Governo, ma ad oggi solo alcuni ospedali hanno iniziato a ordinare i test. «Tra gare regionali da avviare ed ulteriori ritardi burocratici e amministrativi si corre il rischio concreto di dover aspettare altri mesi. Non è più accettabile – afferma Rosanna D’Antona – prolungare ulteriormente l’attesa delle pazienti. Insieme alle 170 Associazioni che fanno parte della nostra rete, continuiamo l’azione di monitoraggio e sollecito affinché tutte le donne possano contare su scelte terapeutiche sempre più basate sulle evidenze della medicina personalizzata, di cui i test genomici rappresentano un tassello fondamentale».

«Si stima che possano essere prescritti ad una paziente su cinque – aggiunge Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme contro il cancro -. Sono oltre 10mila le donne nel nostro Paese candidate a questi esami. Vanno inoltre considerati i risparmi, visto che questo esame costa circa 2mila euro e un ciclo di chemioterapia va dai 7 agli 8 mila euro. Senza dimenticare i costi indiretti, legati alla mancata produttività conseguente a trattamenti debilitanti, e l’infertilità indotta dalla chemioterapia nelle donne più giovani. Il valore clinico dei test genomici è stato confermato anche da sperimentazioni condotte in Italia. Nello studio PONDx, realizzato dal Regina Elena di Roma su 1.738 pazienti con la partecipazione di numerosi centri italiani, in circa il 50% dei casi il test ha fatto cambiare ai clinici la scelta del trattamento adiuvante, evitando la chemioterapia». La ricerca è stata condotta tra le pazienti in cura presso 27 centri di sei diverse regioni (Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Campania, Abruzzo e Marche).

“ Ben il 49% delle donne per le quali prima del test era stata prevista la chemioterapia l’hanno potuta evitare, mentre circa il 12% di quelle per le quali era stata prevista l’ormonoterapia sono invece state sottoposte anche alla chemioterapia” conferma Cognetti che è anche Direttore dell’Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma.