A Nuova Ostia case ex Armellini in abbandono. E crollano le ringhiere dai balconi (VIDEO)

Tragedia sfiorata per il crollo di una ringhiera a Nuova Ostia: pericolo per la struttura ancora pericolante che con il vento forte potrebbe continuare a staccarsi

Ostia: un gravissimo episodio di crollo della ringhiera di una palazzina in via Enea Picchio a Nuova Ostia, fa scattare un nuovo allarme di pericolo per i residenti delle palazzine ex Armellini. Nessuno fa più manutenzione in quelle case “occupate abusivamente” e che il Tribunale di Roma ha ingiunto al Comune di Roma di restituire alla proprietà, gli eredi Armellini. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e in questo momento stanno procedendo a mettere in sicurezza l’altra parte della ringhiera che non si è ancora staccata ma è a forte rischio di crollo. La stessa fine potrebbero fare anche altre ringhiere ridotte in pessime condizioni. I dettagli.

Tragedia sfiorata per il crollo di una ringhiera a Nuova Ostia: pericolo per la struttura ancora pericolante che con il vento forte potrebbe continuare a staccarsi

Tragedia sfiorata poco fa a via Enea Picchio, per un grave incidente nelle palazzine ex Armellini di Nuova Ostia. Una ringhiera si è staccata dal terrazzo ed è crollata al piano terra all’interno di una giardino del condominio dove, per una vero miracolo in quel momento non c’era nessuno.

Risultato, l’ennesimo, di una mancata manutenzione di quei palazzi occupati “abusivamente” dal Comune di Roma, in considerazione del fatto che ci sono le sentenze del Tribunale che ingiungono al Campidoglio la restituzione alla proprietà, ovvero agli eredi Armellini, il possesso di quelle abitazioni.

Il vento che imperversa in questi giorni sul lungomare alle quali le palazzine di nuova Ostia sono costantemente soggette, ha dato il colpo di grazia a questa ringhiera evidentemente già pericolante.

Nella foto in basso è visibile la ringhiera precipitata, che ha occupato una porzione molto ampia di quel giardinetto e che veramente solo per una fortunata condizione, non vedeva nessun condomine presente in quel momento. Nel giardino pavimentato anche una struttura per giochi di bambini, fa pensare al dramma che sarebbe potuto accadere.

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La condizione di questa palazzina non è dissimile da quelle di tutta la zona. Dove la scorsa estate era arrivato l’ordine di sfratto per quattro gli edifici a rischio crollo, in via Marino Fasan. Qui gli assegnatari vivono nel degrado da anni, e già a maggio scorso era arrivata una nuova condanna del TAR del Lazio contro Roma Capitale, che dava ragione alla proprietaria Larex SpA. Il contratto di locazione da parte del Campidoglio era scaduto e gli appartamenti andavano già all’epoca liberati (leggi qui).

La condanna del Tribunale Amministrativo Regionale veniva così commentata da Labur: Una vicenda paradossale in cui gli immobili a rischio crollo sono nella detenzione e nella custodia di Roma Capitale che trascura da anni tale condizione, ma provvede ad intimare al proprietario, che non li detiene e non può accedervi, di eseguire i lavori di messa in sicurezza per privata e pubblica incolumità, non avendo neppure provveduto ad interdire l’accesso a tutte le aree ritenute a rischio per la pubblica incolumità”. 

E così Roma Capitale, come riportavamo su questo articolo (leggi qui), viene condannata: “Per difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e manifesta contraddittorietà”. “Ennesima criminale gestione di Roma Capitale dopo il caso delle ex case Armellini” aveva commentato Labur.

Mentre tutto questo accadeva ed accade senza rimedio, a luglio scorso poi arriva anche la beffa oltre il danno: con le risorse del Recovery Plan Raggi aveva dichiarato il finanziati di tre progetti di riqualificazione urbana a Roma. I progetti che avevano vinto il finanziamento del Programma nazionale della qualità dell’abitare del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili, nell’ambito delle risorse previste dal Recovery Plan, riguardavano nell’annuncio, Tor Bella Monaca, in via Cardinal Capranica e Via del Porto Fluviale. Niente di niente era stato invece previsto per tamponare l’esplosiva situazione delle case ex Armellini di Ostia Ponente

 

Ed oggi una risposta all’incuranza arriva proprio dalla struttura fatiscente di via Enea Picchio, alle spalle dell’Aran Hotel, dove in questo momento i Vigili del Fuoco con carro scala stanno cercando di limitare i danni ed evitare un’ulteriore crollo.

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Raggi: “Recovery Plan per il diritto alla casa”. Labur: “Niente per le ex Armellini di Ostia Ponente”