Arresti per Massimo Ferrero, figlia e nipote: accusa di bancarotta per il presidente della Sampdoria

Il numero 1 dei blucerchiati si è intanto dimesso dalla carica di Presidente, come comunicato dalla società ligure in una nota, in attesa del completamento delle indagini

Anche i ricchi piangono. Questo potrebbe essere il titolo di un film, ma quello che è successo a Massimo Ferrero – lui che è un noto produttore cinematografico proprietario di diverse sale a Roma – è la realtà.

Il numero 1 dei blucerchiati si è intanto dimesso dalla carica di Presidente, come comunicato dalla società ligure in una nota, in attesa del completamento delle indagini

Il presidente della Sampdoria – soprannominato ‘Er Viperetta’ è stato arrestato questa mattina nell’ambito di una inchiesta della procura di Paola per bancarotta e nei suoi confronti è stata disposta la custodia cautelare in carcere ma al momento non è stato ancora trasferito a San Vittore perché i magistrati devono decidere se accogliere o meno la sua istanza di trasferimento a Roma. Per altre persone, tra cui Vanessa e Giorgio Ferrero, rispettivamente figlia e nipote del presidente, sono stati disposti i domiciliari. Da sottolineare come la Sampdoria risulti estranea ai fatti e non indagata.

Fra le accuse mosse al Patron blucerchiato – che peraltro, in attesa del completamento delle indagini, proprio poco fa ha deciso di dimettersi dal ruolo di numero 1 dei liguri –  per il fallimento di alcune società in Calabria, c’è anche la distrazione di oltre 200 mila euro compiuto attraverso un contratto di leasing per una Ferrari. Ferrero ed un altro indagato, si legge nel dettaglio del campo di imputazione “cagionavano il fallimento della ‘Società Maestrale Srl in quanto dal 12.03.2009 al 14.03.2013, distraevano dal patrimonio sociale la somma complessiva di 201.434 euro. In particolare, la fallita stipulava contratto di leasing riferito all’autovettura marca Ferrari modello F430 Spider, pagando l’intero piano d’ammortamento di 246.434 euro ed alienandola successivamente alla società V Production Srl introitando soltanto 45mila euro”. Sempre all’interno del capo di imputazione a Ferrero e ad un altro indagato, viene contestato anche il contratto di leasing per uno yacht “in presenza di un debito tributario, al 31.12 2017, pari ad euro 497.628, e a fronte di ricavi registrati nel corso del 2007 pari ad euro 285.658, contraendo l’impegno di pagare rate di leasing per un importo annuo pari a 600mila euro per i primi due anni e pari a 950mila euro per i successivi 8 anni, nonostante fosse evidente – in assenza di una vera attività commerciale e di una vera struttura organizzativa della società, nonché tenuto conto dei bilanci degli esercizi precedenti – l’impossibilità di sostenere i costi aziendali e coprire i costi di gestione.

La vicenda della Ellemme Group porta la figlia di Ferrero, Vanessa, ai domiciliari

In base alle prime ricostruzioni, tra le società coinvolte vi è anche la Ellemme group Srl, azienda che per i magistrati si sarebbe accollata in totale un debito di oltre un milione e 200mila euro che molte società del gruppo avevano verso Rai Cinema Spa, “rinunciando così ad incassare i crediti dalla stessa vantati nei confronti di Rai Cinema Spa senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi-corrispettivi”. Tutto questo però,  “cagionava il dissesto della società Ellemme Group Srl“. L’amministratore unico della Ellemme è la figlia, Vanessa Ferrero, ma il presidente della Samp, spiega la procura, è l’amministratore de facto.

Ferrero risulta anche che negli anni abbia ricoperto la carica di amministratore unico della Global Media srl, sia stato presidente del Cda di Mediaport Spa ed amministratore unico di Mediaport Cinemas Srl, mentre la figlia è stata amministratrice unica della Ferrero Cinemas srl.

 La Ellemme si sarebbe sobbarcata un debito di 806 mila euro che la Global Media srl, Mediaport Spa e Ferrero Cinemas avevano verso Rai Cinema; nel secondo capo di imputazione, il debito che finisce sulle spalle della Ellemme è di 209 mila euro (contratto da Mediaport srl e Mediaport Cinema) mentre nel terzo episodio il debito ammonta a oltre 239 mila accumulati da Mediaport Cinema e Ferrero Cinemas.

Vanessa Ferrero è dunque finita ai domiciliari poichè avrebbe prelevato indebitamente oltre 740 mila euro dalle casse della società per “procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto e recare pregiudizio ai creditori”. Questo è quanto spiega il Gip del tribunale di Paola in uno dei capi d’imputazione nei confronti emessi nei suoi confronti. Da gennaio del 2011 a dicembre del 2012, specifica l’ordinanza, avrebbe distratto l’importo totale di 740.520 euro grazie a “Ripetuti prelevamenti dai conti correnti bancari nella disponibilità della Ellemme Group Srl, sia in contante che a mezzo assegni.

Oltre a lei, ai domiciliari si trovano Giorgio Ferrero, 41, nipote del presidente, Giovanni Fanelli, 53 anni, di Potenza, Aiello Del Gatto, di Torre Annunziata, 55, residente ad Acquappesa. A questi vanno aggiunti altri quattro indagati, tutti residenti a Roma e sottoposti oggi a perquisizione.

Ricordiamo ai lettori che la posizione dei soggetti raggiunti dall’ordine di custodia cautelare è quella di indagati e che le prove si formano nel corso del processo. Fino al terzo grado di giudizio un indagato non può essere considerato colpevole.

canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.

Serie A, top e flop: torna a volare la Lazio, la Roma travolta sotto lo sguardo di Totti