Dalla più antica rappresentazione pittorica della Vergine con il Bambino Gesù, nelle Catacombe di Santa Priscilla, e fino alla prima rappresentazione tridimensionale del presepe, voluta da San Francesco d’Assisi nel 1223, la tradizione del presepe in Italia non si è mai interrotta.
Nelle case, la rievocazione della Natività assume la forma di piccoli allestimenti, che prendono vita dal giorno dell’Immacolata e fino all’Epifania, mentre in molte località italiane, che hanno fatto di questa tradizione che celebra il Natale, anche un evento di richiamo per il turismo religioso, sorgono grandi rappresentazioni con manufatti e rievocazioni viventi, che vale la pena di visitare in occasione delle prossime feste. Ecco dove si trovano.
E’ la scena più rappresentata della storia della Cristianità e milioni di persone si sono cimentate nel realizzarla, sempre con la stessa emozione che dà la nascita di un bambino speciale, salvezza dell’umanità. Così, come da quel primo presepe vivente, meravigliosa idea del Santo povero a Greccio, rievocato ancora oggi dagli abitanti del borgo in provincia di Rieti, dopo otto secoli la tradizione della rappresentazione della Natività è più viva che mai in tutti i paesi cattolici del mondo.
La storia insegna che le fonti per la raffigurazione del presepe sono i 180 versetti dei Vangeli di Matteo e di Luca, cosiddetti “dell’infanzia”, che riportano la nascita di Gesù avvenuta al tempo di re Erode, a Betlemme di Giudea, una piccola borgata ma sin da allora nobile, perché aveva dato i natali al re Davide.
Sulla base di questi riferimenti, nasce in Italia queste complessa composizione plastica della Natività di Gesù Cristo, allestita nel periodo natalizio con i personaggi e i luoghi della tradizione: la grotta, la mangiatoia (da cui deriva il termine latino praesaepe), con Gesù Bambino, Giuseppe e Maria, i Magi, i pastori, le pecore, il bue e l’asinello e gli angeli. Una tradizione che trova la massima espressione in luoghi come San Gregorio Armeno a Napoli, la celebre via dei presepi, da sempre meta irrinunciabile degli appassionati di questa elevata forma di artigianato.
Si chiama via San Gregorio Armeno, ed è situata nel Centro Storico di Napoli, ma è conosciuta in tutto il mondo come la “strada dei presepi“, dove decine di botteghe aperte tutto l’anno, sono frequentate da centinaia di migliaia di turisti richiamati dal fascino senza dell’arte presepiale. E’ qui che secondo le leggende di San Gregorio Armeno, i maestri artigiani sarebbero sempre stati presenti, fin dall’età romana, dediti a costruire piccole statuine, offerte come ex voto alla dea Cerere, nell’antico tempio a lei dedicato, dove sarebbe stato poi innalzato il convento di San Gregorio Armeno.
La nascita del presepe napoletano, è in realtà molto più tarda e risale alla fine del Settecento, ma per molti napoletani, è bello pensare che nel passaggio dalla vecchia alla nuova religione, gli antichi artisti abbiano semplicemente cambiato l’oggetto della fabbricazione, che comunque fonde da sempre tradizione ad attualità, con personaggi classici misti e quelli moderni da aggiungere ogni anno.
A Napoli è poi d’obbligo vistare la principale raccolta pubblica italiana dedicata al presepe napoletano, nel Museo Nazionale di San Martino. Qui è presente tutto il meglio di questa produzione tipica, che ha raggiunto i più alti vertici di qualità tra il Settecento e l’Ottocento. La sezione presepiale, nelle cucine dell’antica Certosa, ruota intorno al grandioso presepe Cuciniello, ambientato in una finta grotta (in copertina). Il presepe prende nome da Michele Cuciniello, il collezionista che, nel 1879, donò allo Stato la sua raccolta di circa ottocento personaggi tra pastori, animali e accessori, che animano l’imponente scoglio eseguito in legno, sughero, cartapesta, stucco e terracotta dipinta a tempera.
Con oltre 300 comparse, che si muovono nelle scenario dell’intero borgo, il presepe vivente di Matera è forse una degli allestimenti più grandi e suggestivi che esistono, e tra le vie dei Sassi prenderà vita anche quest’anno per l’XI edizione dal titolo “Hope for the Future”. L’evento si presenterà nella sua nuova ed innovativa veste scenografica e teatrale. Le scene della Natività saranno infatti riprodotte e animate da associazioni culturali del Sud Italia e dalla partecipazione e performance di compagnie teatrali appulo-lucane e di attori professionisti, tutti lucani, che daranno vita agli antichi mestieri e a scena di vita romana.
Ma che Matera fosse una delle migliori location per la rappresentazione della vita di Cristo, lo hanno dimostrato da tempo le scelte delle gradi produzioni cinematografiche. La città dei sassi è stata infatti la fortunata location del celeberrimo “Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini (1964), e del kolossal “King David” di Bruce Beresford con Richard Gere (1985). Ed ancora qui è stato girato “The Passion of the Christ” di Mel Gibson (2004), “Nativity” di Catherine Hardwicke (2006) e “Ben Hur” di Timur Bekmambetov. Il Presepe vivente di Matera si svolgerà dal 7 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022.
Ad Olmedo, un piccolo centro della Sardegna nella parte nord-occidentale dell’isola, situato tra Alghero, Porto Torres e Sassari, una delle attrattive principali delle Feste di Natale è un presepe fatto interamente con il pane. Dall’ambientazione ai personaggi, alle costruzioni, tutto è realizzato con questo prodotto così comune, utilizzato come materia per costruire questa insolita Natività risultato di un lungo e complesso lavoro, che celebra anche quello che è stato e, che è tutt’oggi, l’alimento principale delle nostre tavole.
il Presepe di Pane viene allestito ogni anno nel periodo natalizio nella suggestiva Chiesa romanica di N.S. di Talia, situata nel centro del paese ed è realizzato dai maestri artigiani interamente impastando acqua, lievito e farina, e creando un’ambientazione tipicamente sarda rievocata dalle splendide figure di bianchissima pasta. Il presepe vede i suoi personaggi che s’incamminano verso la grotta attraversando sentieri di farina tra la vegetazione e le rocce fatte di pane, così come gli agnelli, i vitelli e l’immancabile “sa Pinnetta”, la stella cometa in sardo. Il presepe nel 2020 è stato allestito dalla metà del mese di dicembre e fino all’Epifania. Causa Covid si attende ancora conferma sulle date del 2021.
E’ l’allestimento più grande al mondo, con una rievocazione della natività che si estende per circa 4.000 mq si superficie sui pendici della collina di Tre Croci a Manarola, in provincia della Spezia. Qui 300 personaggi a grandezza naturale, sono illuminati e visibili a distanza da 15.000 lampade alimentate da generatori fotovoltaici.
Il Presepe è stato ideato e costruito da signor Mario Andreoli, un pensionato delle ferrovie italiane che dal 1976 ha dedicato la sua vita alla realizzazione di quest’opera unica nel suo genere e dopo 30 anni è stato in grado di coprire tutta la collina. Nel 2007 il più grande Presepe è stato inaugurato è subito inserito nel Guinness dei primati. Nel 2008 il Presepe è diventato anche ecologico, un impianto fotovoltaico è stato costruito appositamente per illuminarlo. Il presepe verrà inaugurato il giorno 8 dicembre 2021 e resterà allestito fino ai ultimi giorni di gennaio oppure primi di febbraio.
Dopo la pausa Covid dello scorso anno tornano quest’anno i bellissimi presepi artistici della Riviera Romagnola, un percorso da Nord a Sud che comprende diverse città della Romagna affacciate sulla costa, ognuna con il suo presepe caratteristico. Il centro è a Rimini, nella spiaggia libera della zona di P.le Boscovich, dove le imponenti scene della natività con i personaggi a grandezza naturale che raffigurano la sacra famiglia nel contesto marinaro della città romagnola e dalla costa adriatica, vengono realizzate ogni anno da artisti italiani e internazionali. Poi ci sono quelli delle località vicine, sempre realizzati in sabbia e infine il presepe di sale di Cervia e il suggestivo presepe sulle barche nel porto canale di Cesenatico. I Presepe di Sabbia apriranno il 7 dicembre e chiuderanno il 9 gennaio 2022.
Tra i presepi più significativi e attesi dai romani, c’è il presepe allestito in piazza San Pietro, che ogni anno cambia affidando la bellezza del suo grande significato spirituale ad una rappresentazione che mostra gli specifici tratti stilistici del paese da cui proviene. E quest’anno al centro della piazza, e accanto all’abete rosso addobbato (leggi qui), sarà allestito un presepe che arriva dalle Ande, dal villaggio di Chopcca, una comunità nel dipartimento di Huancavelica in Perù.
Il presepe è composto da più di 30 pezzi, ed è stato realizzato da cinque artisti di Huancavelica. Vuole ricordare i duecento anni dell’indipendenza del Paese e riprodurre uno spaccato della vita dei popoli delle Ande. Sarà inaugurato il 10 dicembre, mentre l’esposizione terminerà il giorno 9 gennaio 2022 che coincide con la Festa del Battesimo del Signore.
Anche quest’anno nonostante il Covid, la mostra dei “100 Presepi” in Vaticano giunta alla 45esima edizione, sarà visitabile all’aperto presso il Colonnato di Piazza San Pietro, dal 5 Dicembre 2021 fino il 9 Gennaio 2022.
L’esposizione accoglie presepi d’epoca e di artigianato contemporaneo, che provengono da tutte le regioni italiane e da circa 25 paesi esteri. Sono opere di artisti e artigiani, collezionisti, amatori, studenti di scuole elementari e medie, rappresentanti di associazioni culturali e impegnate nel sociale, Enti statali e locali ma anche musei nazionali ed esteri che per partecipare gratuitamente, debbono solo passare una selezione di idoneità della commissione istituita presso il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Nella Capitale, sono poi collocati alcuni bellissimi e antichi presepi talvolta forse poco conosciuti. Nella Basilica di Santa Maria Maggiore ad esempio si trova uno dei presepi più antichi di Roma, realizzato nel 1291 da Arnolfo di Cambio per volere di papa Nicolò IV.
La storia della Basilica è strettamente connessa al presepe, poichè intorno alla metà del VII secolo fu intitolata Santa Maria in Praesepium e al suo interno fu costruito l’Oratorio del Presepe destinato ad accogliere le reliquie provenienti da Betlemme (la mangiatoria dove venne adagiato Gesù e le fasce in cui fu avvolto). Con il tempo la Basilica assunse per questo il titolo di “Seconda Betlemme”, e per tutto l’Occidente cristiano divenne il Luogo della Natività meta di pellegrinaggio in occasione dell’arrivo del Natale.
Nei locali della chiesa dei S.S. Quirico e Giulitta, è invece presente Il Museo del Presepio. Fondato da Angelo Stefanucci nel 1967 e curato dall’Associazione Italiana Amici del Presepio, l’esposizione vede al suo interno varie tipologie di presepi provenienti da tutte le parti del mondo e realizzati con: carta, conchiglie, mollica di pane, stoffa, cera, legno, terracotta, gesso e vetro. A causa del Covid il Museo non è forse visitabile.
All’interno della bellissima Chiesa dei Santi Cosma e Damiano sui Fori Imperiali, si trova poi un magnifico esempio di presepe napoletano del ‘700 donato dalla famiglia partenopea dei Cataldo. Il presepe che si trova nel chiostro della chiesa, è stato realizzato da artisti esperti nell’arte presepistica e mostra la natività all’interno di uno spaccato di vita quotidiana.
Nel tour dei presepi romani, vale la pena di visitare infine uno splendido presepio perenne del 1700 attribuito a Nicola Maciariello che si trova nella Chiesa di Santa Maria in Via, a pochi passi dalla Galleria Colonna.
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