Volare Ita: “Lei non sa chi sono io”

Equipaggio sospeso per cinque giorni per non aver potuto soddisfare la richiesta di una cliente "speciale"

Storie italiane, storie di arroganza spicciola, che trovano ancora oggi posto nelle cronache, e, se confermate, raccontano di un microcosmo di prepotenze che avvengono di tanto in tanto nel nostro Paese a tutti i livelli.

Equipaggio sospeso per cinque giorni per non aver potuto soddisfare la richiesta di una cliente “speciale”

In questo caso, ad alta quota. Già, perché la storia in questione, raccontata, anzi scritta, da Gianluca Piperno, del quale pubblichiamo integralmente la lettera, è quella avvenuta in un volo di linea ITA, la nuova compagnia di bandiera italiana, nella tratta Palermo-Milano.

Si parla di una passeggera, evidentemente molto influente e potente, tanto da addurre a conoscenze personali col Presidente di ITA, Alfredo Altavilla. Ebbene questa passeggera pretendeva di avere tutta per se la cappelliera soprastante il suo posto all’interno dell’aereo, lamentandosene con il personale di volo, che di fatto, le spiega come questo non sia possibile. Il tutto si conclude con il diniego opposto all’importante cliente, che però non ci sta. Così succede che pochi giorni dopo, l’equipaggio di quel volo viene sanzionato dai piani alti dell’aerolinea con cinque giorni di sospensione.

Vogliamo credere che la sanzione non sia davvero legata all’impossibilità di soddisfare le esigenze dell’arrogante e minacciosa passeggera. Restano le conclusioni possibili che si possono trarre dal testo integrale della lettera del signor Piperno. Nel testo trovate anche la comunicazione fatta da Ita con una lettera ufficiale, proprio riguardante questo evento, a firma di Altavilla in persona.

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Questo, il testo integrale della lettera di Gianluca Piperno

“Le lettere, quelle brutte.

Chiunque di noi da passeggero a bordo di un aereo, ha trovato la cappelliera sopra il proprio posto occupata. E’ relativamente fastidioso ma può capitare se il volo è pieno. E se i passeggeri imbarcano pianoforti a coda come bagagli a mano. (No, non è solo una questione di controlli, ma di educazione civica e rispetto delle regole). Chiunque di noi poi ha sentito dire: “lei non sa chi sono io”.

Cose di normale amministrazione e tipiche di una certa italietta. Accadeva una volta e accade tutt’ora. Oggi però le notizie… volano.

Così capita che una passeggera a bordo di un volo ITA Palermo-Milano, pretenda che la cappelliera sopra il suo posto sia sgombra. Pretende, non chiede. Lo abbiamo detto no? Succede, il posto a sedere è assegnato, mentre il bagaglio a mano (recito testuale) può trovare posto sulla cappelliera o sotto il sedile (se non si occupano i posti vicini alle uscite di emergenza). Quindi non è detto che tu debba viaggiare con il tuo prezioso bagaglio delle dimensioni previste, esattamente sopra la tua testa.Ma lei no, la passeggera non ci sta.

Poi c’è un problema di normative legate alla diffusione del covid, norme adottate dalla EASA European Union Aviation Safety Agency, non da mia cognata Ivana.Ma la signora non vuol sentire ragioni.

Finisce a “Lei non sa chi sono io…” o giù di li e con un perentorio: “Informerò Altavilla in persona!”.

Se fossi un dipendente ITA, con la divisa Alitalia, su un aereo nemmeno ancora ridipinto ITA, (che tanto non serve che il marchio poi se lo è comprato ITA) a cui hanno tolto il 25% dello stipendio per continuare nella stessa mansione ma con più ore lavorative, (e ringrazia pure Dio che non resti a casa) ecco se fossi in quei panni, sarei piuttosto propenso all’alterco.Io.Ma loro no.

Discutono civilmente, ma la signora non l’ha vinta perché non c’e’ posto e ci sono le norme per cui non è possibile spostare il bagaglio.

Passano i giorni, ma pochi, il reclamo dell’augusta passeggera arriva direttamente a lui tramite la signora che adesso, si sa chi è: ex comunicatrice Alitalia ed oggi membro del cda di un’azienda editrice.

Brava deve essere brava a comunicare, tanto che l’equipaggio viene convocato, naturalmente senza contraddittorio, e si becca 5 giorni di sospensione. Solo grazie al comandante del volo, che in quanto responsabile del suo equipaggio (ad averne di Comandanti così!) ottiene l’intervento dell’amministratore delegato Lazzerini, che a quanto sembra media ed interviene per evitare guai peggiori ai malcapitati.

Naturalmente visto che le notizie volano molto più in fretta degli aerei, poi si fa una bella comunicazione al personale, raccomandandogli di essere accomodante e di avere un occhio di riguardo nei confronti del cliente, aggiungendo che l’azienda farà particolarmente attenzione a questo aspetto.

Questo è il nuovo corso della compagnia di ban (senza diera).? I sindacati non sembrano dire granché al riguardo, occupati come sono a raccomandare i propri tesserati di ringraziare dio (vedi sopra) per il posto avuto salvo grazie alla loro mediazione (stipendio ridotto e più ore lavorative). La dirigenza che viene scavalcato a pie’ pari da un padre padrone che si mobilità come se quella fosse roba sua (ecco ci terrei invece a ribadire che quella ormai è roba di ogni contribuente…).

Mi aspetto altrettanta veemenza e tempestività a risolvere ben altri problemi che non queste bagatelle che hanno tanto il sapore di “Io so io e voi non siete un cazzo”.

E siccome mi chiamo Piperno, proprio come Aronne l’ebanista, io sta cosa ce l’ho ben presente e mi fa ridere solo in un film.”

La redazione di canaledieci.it è a disposizione per l’eventuale replica della persona interessata qualora si sia riconosciuta in questa serie di osservazioni contenute nella lettera che abbiamo ricevuto, con la possibilità di avere, come giusto che sia, un contraddittorio per spiegare la propria versione dei fatti. E, altresì, rinnoviamo la nostra disponibilità ai vertici dell’Ita per dare loro la possibilità di spiegare da cosa deriverebbe la sanzione comminata all’equipaggio di cabina.

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