Concessioni balneari, sei mesi per studiare il da farsi. E Ostia resta appesa

Il Governo prende sei mesi di tempo per decidere se applicare la Bolkestein o la proroga delle concessioni balneari fino al 2033. Ostia resta sospesa

Le concessioni balneari escono dal decreto Concorrenza elaborato dal Governo. L’Esecutivo deciderà non prima di sei mesi se applicare la direttiva comunitaria Bolkestein (stabilimenti a gara) oppure rendere esecutiva la legge 145/2018 di proroga fino al 2033.

Il Governo prende sei mesi di tempo per decidere se applicare la Bolkestein o la proroga delle concessioni balneari fino al 2033. Ostia resta sospesa

Com’era stato da parte del Consiglio di Stato (leggi qui), che il 20 ottobre non ha espresso il suo parere sulla vertenza, rimandando al Governo la decisione, anche a Palazzo Chigi prende tempo. Una «mappatura» di tutte le concessioni in essere, che consenta di fare una «operazione trasparenza» ma nessun intervento immediato su balneari e ambulanti: è questo, secondo quanto si apprende da diverse fonti, l’orientamento emerso nella cabina di regia sulla concorrenza. Si tratterebbe, viene spiegato, di mettere in campo intanto una mappa delle concessioni per avere un quadro chiaro di chi le detiene, da quanto tempo e quanto paga.

La mappatura dovrebbe durare sei mesi e solo dopo il Governo deciderà quale strada intraprendere. L’impressione è che ci sia uno scontro in atto, non tanto di lobbyng quanto invece di diversa filosofia: obbedire” all’Europa nello smantellare uno dei cardini del turismo italiano, quando invece altre nazioni (Spagna e Grecia) hanno aggirato la norma con espedienti sovranisti, oppure puntare al rispetto di una legge nazionale?

Sulla vicenda ci sono diverse prese di posizioni, tra le quali la più critica è quella del sindaco dem di Rimini, Jamil Sadegholvaad. Per lui, con lo stralcio dal disegno di legge sulla concorrenza dei temi delle gare per stabilimenti balneari e commercio ambulante e una sospensione di sei mesi per dare vita a un censimento aggiornato delle concessioni, «si è preferito imboccare una strada di compromesso» che è «figlia di una dialettica tra partiti nazionali». «Questo temporaneo ‘congelamento’ – aggiunge il sindaco di Rimini – seppur motivato da una dichiarata e comprensibile volontà di trasparenza, non aiuta a risolvere lo scenario confuso e precario sul tema delle spiagge, che si protrae ormai da tempo e che lascia nudi gli stessi Enti locali nella gestione della cosa».

A giudizio del primo cittadino riminese, la scelta compiuta «può essere letta in due modi. Il primo è l’attenzione con la quale evidentemente l’Esecutivo si vuole muovere su una materia delicatissima e cioè con un quadro chiaro e attualizzato di una situazione molto complessa e frastagliata anche a livello territoriale. Sei mesi per avere un quadro completo con il quale e grazie al quale poi assumere la decisione definitiva, in dialogo con l’Europa». Tuttavia, argomenta e ribadisce Sadegholvaad, «è chiaro che questo temporaneo ‘congelamento’, seppur motivato da una dichiarata e comprensibile volontà di trasparenza, non aiuta a risolvere lo scenario confuso e precario sul tema delle spiagge, che si protrae ormai da tempo e che lascia nudi gli stessi Enti locali nella gestione della cosa. Conosciamo bene il ‘tutti contro tuttì’ tra legge di proroga al 2033 e eterogenei pronunciamenti dei vari livelli di giustizia circa la liceità o meno della stessa. Nessuno o quasi, in queste condizioni di incertezza, potrebbe/vorrebbe investire sulla riqualificazione del bene in gestione. Che occorra fare chiarezza immediatamente, lo chiedono gli stessi operatori balneari».

Quindi conclude il sindaco riminese, «voglio pensare che la mossa del Governo vada nella direzione di ‘spogliare’ il dibattito da posizioni semi ideologiche per stare sul pezzo, e cioè sul merito, del problema. Se tra 6 mesi le decisioni serviranno a sgomberare il campo dalle nebbie, allora non sarà stato tempo perduto».

La situazione di Ostia

Com’è noto il X Municipio ha messo a bando prima 37 (leggi qui) poi 9 concessioni demaniali marittime (leggi qui), non avendo inteso rinnovare quelle scadute. E, quindi, ritenendo applicabile la Bolkestein. Per 37 concessioni l’iter amministrativo si è concluso con una graduatoria (leggi qui) relativa, però, non a tutti gli stabilimenti ma solo a due terzi ovvero di quelli per i quali ci sono state offerte. Per l’altro bando, la graduatoria non è stata applicata. Dalla coalizione di Centrosinistra che ha vinto le amministrative sia a Roma che in municipio, al momento non sono arrivate prese di posizione ufficiale.

Il risultato di tutto questo è che da oltre un anno si sono fermati investimenti e nuove assunzioni da parte dei concessionari che rischiano di perdere la spiaggia che gestiscono. E nessuno di occupa di stabilimenti ormai senza concessione come “La Casetta” (leggi qui) e l’Isola Fiorita, entrambe devastate dai vandali e divenute ricovero di senza fissa dimora.

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Ostia, affidamento di 37 stabilimenti balneari: sorprese nella graduatoria