Covid, Francesco Vaia: “Rendere obbligatoria la vaccinazione di tutti i lavoratori a contatto con il pubblico”

Vaia: ""Il governo deve compiere un'azione coraggiosa per prosciugare questo bacino e ampliare l'obbligo vaccinale a chiunque ricopre funzioni a contatto con il pubblico".

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“Occorre rendere obbligatoria la vaccinazione anti-Covidi di tutti i lavoratori a contatto con il pubblico”. Lo afferma il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia che sulle pagine de Il Corriere della Sera spiega: “L’aumento dei casi era prevedibile ma non c’è da allarmarsi: sta arrivando la stagione fredda, che favorisce la circolazione dei virus e la gente non usa più le mascherine. Bisogna incrementare le vaccinazioni e renderle obbligatorie per chi è a contatto con il pubblico”.

“Il governo deve compiere un’azione coraggiosa per prosciugare questo bacino e ampliare l’obbligo vaccinale a chiunque ricopre funzioni a contatto con il pubblico. Ciò che bisogna fare oggi – prosegue Vaia – è spingere su due fasce di popolazione: soggetti fragili e anziani, ma anche su tutti i non vaccinati e gli immunizzati con una sola dose, che purtroppo sono tanti.

Sull’eventualità di vaccinare i bambini Vaia ribadisce che “il mio non è scetticismo, ma realismo. Non vedo la necessità di proteggere una fascia anagrafica che non incide sulla curva epidemiologica”.

“Inoltre, bisogna porre fine alla concezione del tampone come atto strategico per ottenere il green pass: il test è una fotografia del momento, non di ieri e non di domani. E non può surrogare il vaccino che, lo ripeto ancora, si è dimostrato un’arma efficace. È arrivato il momento di infliggere il colpo del ko al Covid”, ha concluso Vaia.

Vaccino terza dose anti-Covid: “Priorità per gli insegnanti”

Sempre iI Corriere della Sera ha intervistato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che chiede priorità agli insegnanti per la terza dose: “Sì alla corsia preferenziale per la terza dose anche a docenti e personale scolasticorispettando i sei mesi di distanza dalla seconda – perché anche loro lavorano in ambienti a rischio”, afferma Sileri che prosegue: “I docenti sono infatti a contatto con i giovani che sotto i 12 anni non sono immunizzati in quanto non è ancora disponibile il vaccino per la loro età”.

Gli under 20 assorbono il 23% dei nuovi contagi: “E oltre a prendere il virus, lo portano a casa”. Per questo spera di avere al più presto il vaccino per questa fascia d’età che è stato appena approvato dalla FDA americana, ma non ancora dall’agenzia europea del farmaco. L’andamento dei contagi non è però «neppure lontanamente paragonabile a quello del Regno Unito”, spiega.

Questo perché l’obbligo del Green pass spinge a fare i tamponi, “così c’è un’azione di setacciamento che permette di intercettare casi positivi che sarebbero rimasti sommersi”. Prematuro parlare di abolire il certificato verde, ma “vivremo un Natale libero”.

Imminente la decisione sulla seconda dose anti-Covid per chi ha fatto il monodose J&J. “Gli organismi tecnici siano orientati a prevedere un richiamo con un vaccino a mRNA, molto probabilmente almeno dopo due mesi dalla prima dose”,ha concluso Sileri.

Terza dose a Report

Stasera, 1° novembre, nella puntata di “Report” in onda alle 21.20 su Rai3 si parlerà della terza dose di vaccino anti covid: per ora la dose aggiuntiva viene somministrata alle categorie fragili e agli over 60, ma i contagi tornano a salire e l’ipotesi di un nuovo richiamo per tutti diventa sempre più probabile. Durante il programma si parlerà della protezione dei vaccini anti-Covid e sulla sicurezza del cosiddetto booster.

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