Cresce la richiesta di farmaci a base di Cannabis, ma la produzione è insufficiente

Cannabis terapeutica: c'è una carenza cronica di prodotto. In alcune Regioni non è previsto il rimborso dal Servizio Sanitario Nazionale, nonostante il costo elevato 

E’ allarme per la carenza di cannabis per la preparazione dei farmaci. E’ cresciuto il numero dei malati che ne fanno richiesta a fine terapeutico, ma l’approvvigionamento non è sufficiente, e a produrlo in Italia c’è solo un impianto autorizzato, lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.

Cannabis terapeutica: carenza cronica di prodotto e in alcune Regioni non è previsto il rimborso dal Servizio Sanitario Nazionale, nonostante il costo elevato

Nelle farmacie di tutta Italia c’è una forte carenza di cannabis terapeutica per la preparazione dei farmaci magistrali a base di cannabis. A segnalarlo in queste ultime ore, è la FEDERFARMA, che ha lanciato un allarme a fronte delle fortissime difficoltà riscontrate delle farmacie nel rispondere alla domanda di questo tipo di farmaci in costante aumento.

Sull’argomento è intervenuto il segretario nazionale della Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani, Roberto Tobia:

“Abbiamo una carenza cronica di prodotto – ha dichiarato Tobia. E il problema ha una conseguenza grave anche a livello economico per i malati – “Nonostante sia prevista la rimborsabilità dal Servizio Sanitario Nazionale – ha specificato il Segretario Federfarmain varie Regioni le preparazioni non sono rimborsate, ed il costo per i pazienti può arrivare anche ad oltre 500 euro al mese”.

Chi produce la Cannabis terapeutica

Ma perchè non è possibile soddisfare le numerose richieste dei malati? Quanta Cannabis terapeutica si produce in Italia oggi?

La Cannabis terapeutica, è ormai in uso da quel famoso 9 novembre 2015, data in cui il ministero della Salute ne regolamentava finalmente la produzione nazionale e le preparazioni ad uso medico, e soprattutto autorizzava il medico di famiglia a prescriverne l’uso a scopo terapeutico per diverse categorie di applicazioni.

Ma da quella fase iniziale in cui era stata prevista, una produzione di 100 kg di infiorescenze di cannabis (principi attivi THC e CBD) a cura dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, che avrebbe immesso sul mercato la qualità di Cannabis FM-2, la richiesta dei farmaci a base di Cannabis terapeutica è esponenzialmente cresciuta, e quella produzione, aumentata in maniera insufficiente negli anni, sembra non bastare più.

Da un rilevazione nazionale sul fabbisogno di cannabis terapeutica effettuata nel 2019 veniva fuori una quantità totale di 1.000 chilogrammi all’anno, a fronte di una capacità produttiva di circa 150 chili da parte dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Numeri che davano già tre anni fa un forte segnale che qualcosa non andava, e che la domanda dei pazienti avrebbe continuato a risentire nel tempo di questa carenza.

Ecco per quali patologie è possibile chiederla

La prescrizione di cannabis ad uso medico in Italia regolamentata dal Decreto Ministeriale DM 9/11/2015 (leggi qui) avviene tenendo conto di due elementi essenziali: il campo d’impiego e le controindicazioni. L’impiego riguarda il dolore cronico e quello associato a sclerosi multipla e a lesioni del midollo spinale; la nausea e il vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV; come stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa; l’effetto ipotensivo nel glaucoma; la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette.

Dei grandi vantaggi terapeutici quindi, per svariati disturbi che sono conseguenza di gravi patologie, richiederebbero quindi un’importante revisione circa l’incremento nella produzione nazionale.

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