Cineland, archeologi a convegno a 60 anni dalla scoperta della sinagoga di Ostia

L'evento, in programma giovedì 28 ottobre, verrà inaugurato dalla testimonianza del Rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni

Riscoprire la bellezza e l’importanza della sinagoga di Ostia, una vera gemma architettonica i cui resti sono stati rinvenuti 60 anni fa, nel 1961, nel corso dei lavori per la costruzione dell’autostrada di Fiumicino. Questi gli obiettivi del convegno archeologico internazionale in programma il 28 ottobre prossimo nella Multisala Cineland di Ostia.

L’evento, in programma giovedì 28 ottobre, verrà inaugurato dalla testimonianza del Rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni

Quella ostiense, ad eccezione di quella di Delo, è la più antica sinagoga dell’occidente mediterraneo e forse della Diaspora. Come sottolinea Alessandro D’Alessio – direttore del Parco Archeologico di Ostia Antica, che fa da promotore all’evento assieme all’associazione Arte in Memoria presieduta da Adachiara Zevi – “si tratta dell’unica Sinagoga rintracciata e visitabile tra quelle che pur dovevano esistere presso le dodici comunità ebraiche della Roma imperiale”. Per questa manifestazione sono annunciate prestigiose testimonianze e grandi novità dal professor Michael White, direttore dell’equipe internazionale che ha dedicato 15 anni di scavi e di studio ai materiali rinvenuti a Ostia antica, tra cui non meno di tremila oggetti in vetro, metallo, osso, avorio e terracotta.

Il convegno verrà inaugurato dall’intervento del Rabbino capo della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, che evidenzierà il valore della Sinagoga di Ostia nella società e nella storia ebraica nell’antichità e nel contesto mondiale d’oggi.

Il meeting sarà suddiviso in tre sessioni: le prime due prettamente archeologiche, dedicate alla Sinagoga, alla sua storia e al suo contesto, mentre nella terza sessione ci saranno una serie di testimonianze internazionali sul destino delle sinagoghe dei paesi dell’Europa orientale, centrale e settentrionale nel dopoguerra ed all’interno del paesaggio contemporaneo. Dalla fine degli anni Novanta, in risposta ad una fortissima ondata di antisemitismo seguita alla caduta del Muro di Berlino, alcune Sinagoghe europee, tra le poche sopravvissute, hanno riaperto i battenti come centri per l’arte contemporanea ed è con questo spirito che verrà presentata la sinagoga di Ostia.

La prima ad essere utilizzata a questo scopo è stata quella di Stommeln, a Colonia in Germania e su quel modello, dal 2002, la sinagoga di Ostia antica ospita la mostra biennale d’arte contemporanea “Arte in Memoria”, a cura di Adachiara Zevi, che ogni due anni invita artisti da tutto il mondo per creare un lavoro originale per il luogo. Durante l’evento del 28 ottobre, alle ore 14, sarà inoltre inaugurata l’opera inedita dell’artista Paolo Icaro, che farà parte dell’undicesima edizione di “Arte in Memoria”.

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