Casal Bernocchi, decisi i funerali di Daniele. L’Oipa: “Giro di vite contro la caccia”

Si terranno sabato 23 i funerali di Daniele De Francesco mentre l’Oipa chiede di limitare o vietare la caccia

La vittima: Daniele De Francesco di 42 anni

Si terranno domani, sabato 23 ottobre, i funerali di Daniele De Francesco, il cacciatore ucciso sotto gli occhi del padre da un colpo sparato da un altro cacciatore. E l’Oipa, L’Organizzazione internazionale per la protezione animali, chiede alla politica di vietare o limitare fortemente la caccia.

Si terranno sabato 23 i funerali di Daniele De Francesco mentre l’Oipa chiede di limitare o vietare la caccia

Sono previsti per domani, sabato 23 ottobre, alle ore 10.00 nella chiesa di San Pier Damiani di Casal Bernocchi, in via Guido Biagi 16, i funerali di Daniele De Francesco. Sarà l’ultimo saluto di familiari e amici al 42enne, sposato e padre di un figlio piccolo, ucciso da un colpo di fucile domenica scorsa, 17 ottobre, nella macchia di Poggio Finocchio, a Tolfa mentre era intento in una battuta di caccia insieme con il padre (leggi qui).

A sparare è stato un 27enne di Civitavecchia, T.E. conosciuto casualmente in quella mattinata e oggi accusato di omicidio colposo. Il giovane ha riferito agli investigatori che ha sparato scambiando Daniele per un cinghiale in movimento dietro un cespuglio. L’uomo di Acilia, raggiunto alla testa dalla pioggia di pallini, è spirato sotto gli occhi del padre.

In merito al tragico incidente, l’Organizzazione internazionale per la protezione animali Oipa, ha chiesto al Governo e al Parlamento di “valutare seriamente le conseguenze dell’attività venatoria sulla sicurezza pubblica e di mettere mano alla legislazione in materia per evitare che, a fine stagione venatoria, si continui a fare la conta dei morti: cacciatori e non“. «La caccia causa ogni anno morti e feriti, spesso non cacciatori, colpevoli solo di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato, per esempio facendo una passeggiata in un bosco», commenta invece il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto.

«Quello delle vittime della caccia – conclude il presidente dell’Oipa – è un tema ancora poco considerato dalle istituzioni. Eppure, dato il conteggio delle vittime, Governo e Parlamento dovrebbero iniziare a riflettere sul problema di sicurezza pubblica evidenziato da questi incidenti. Quante vittime umane, senza considerare gli animali, dovrà ancora fare l’attività venatoria prima che questa circostanza diventi un allarme sociale? Occorrerebbe un giro di vite legislativo per eliminare alla radice questo grave problema di sicurezza pubblica».

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