Giuggiole, pere spadone, nespole, mele cotogne, corbezzoli, uva spina e melagrane, sono solo alcuni dei tanti frutti che non dovremmo perdere tra le primizie della stagione autunnale. Molti si trovano sui banchi del mercato e sono prodotti anche di largo consumo, altri invece, un po’ dimenticati e più difficili da reperire, valgono invece la pena di essere cercati nelle sagre e dal contadino, sia per la versatilità negli usi, che per le numerose proprietà salutari. Approfondiamone la conoscenza.
Virtù della frutta autunnale, tra vitamine, proprietà antinfiammatorie e antiossidanti
Sono tantissime le tipologia di alberi da frutta da ammirare e pensare di coltivare in guardino per avere un piccolo supporto “medico” a portata di mano. Ma uno spazio di merito in più nella tradizione fruttifera italiana, va dato di certo alle varietà autunnali. Eccone alcune di cui non fare mai a meno:
Melograno e corbezzolo
Tra le specie più belle e decorative ad esempio, troviamo il melograno e il corbezzolo. Entrambi frutti antichi dai molteplici usi, che non solo trasformano un qualsiasi angolo di verde domestico in un’esplosione di colore vivido, ma regalano frutti squisiti e salutari.
I chicchi di melograno mangiati nel momento della massima maturazione o spremuti da bere, sono quanto di meglio si può dare ai ragazzi prima dello sport, per fare il carico di zuccheri sani (fino a 14gr per 100 ml di estratto).
Ma il melograno non è solo una fonte di energia, questo frutto, usato da sempre nella medicina tradizionale, è anche un potente battericida e riduce l’iper tensione (leggi qui), e il suo estratto è risultato particolarmente efficace contro il virus dell’influenza, e l’adenovirus, agente patogeno all’origine di diversi disturbi a carico dell’apparato respiratorio, degli occhi e dell’apparato urinario e nervoso. (leggi qui lo studio).
Mentre è nel frutto del corbezzolo, che troviamo un valido aiuto anche per vitamina C e polifenoli con proprietà antiossidanti, soprattutto se consumato fresco ma anche trasformato in composta o marmellata, con poco o zero zucchero aggiunto.
Nespole e uva
Ed ecco poi un altro frutto molto sottovalutato: la nespola. Dal sapore veramente gradevole e lievemente acidulo, queste primizie contengono vitamine e minerali a volontà, sia del gruppo A, che B e C. Ma vale la pena di evidenziare anche tra i benefici della nespola, anche quello di essere un frutto diuretico che fa bene all’intestino, essendo una buona fonte di fibre e pectina
Grazie alle sue componenti antiossidanti, anche l’uva troneggia sulle tavole oltre che per la sua bontà anche per le proprietà salutari che prevengono diverse malattie a partire dai semi. Questo frutto non solo contiene l’80% di acqua ed è ricca di zuccheri, ma è ricco di vitamina B e C oltre a potassio e fibre. Che sia bianca e nera, l’aspetto al momento dell’acquisto è molto importante e indicativo della qualità, così è preferibile che abbia un aspetto sodo e il grappolo sia carico di acini ben attaccati.
Mele, pere e Cotogne
Al contrario delle specie selvatiche come il corbezzolo, non si può certo dire invece che mele e pere siano frutti rari, ma spesso nonostante il vecchio detto circa il consumo di “una mela al giorno”, molti ignorano o sottovalutano quanto sia le mele che le pere, siano in grado di ridurre seriamente il rischio di alcune malattie e disturbi.
Le mele sono ricche in flavonodi, che hanno effetti antinfiammatori e antiossidanti e e sono ricche di fibre e veramente poco caloriche, contenendo l’85% di acqua con solo il 10% di zucchero. Mentre le pere sono forse, insospettabilmente, il “top” per quanto riguarda l’apporto di vitamine (A, C, E, B1, B2, B3, B5 e B6) e minerali (calcio ed il potassio, ma anche sodio, fosforo, magnesio, ferro, fluoro, zinco e rame).
La mela cotogna da consumare bollita al naturale o cotta a lungo per farne ottime marmellate e dolci (cotognata) è poi una grande alleata dell’apparato digerente. Il frutto ricco di pectina, infatti, aiuta la funzione intestinale, e inoltre contiene acido malico, con proprietà antinfiammatorie a carico di stomaco e intestino, che favorisce la digestione.
Una ricetta con la mela cotogna da preparare per la Festa di Halloween
Se volete preparare un dolce originale, buonissimo e sano al tempo stesso, utilizzando la mela cotogna, ecco la ricetta per non farvi cogliere impreparati la notte di Halloween, se qualche grazioso bambino mascherato dovesse bussare alla porta gridando “dolcetto o scherzetto”: la cotognata
Come si prepara:
Lavare 1,5 Kg di mele cotogne ed eliminarne la peluria. Poi tagliatele a spicchi senza eliminare la buccia ma solo il torsolo e tagliarli a cubetti regolari che andranno messi man mano in una ciotola con succo di limone (un limone intero spremuto). Completata l’operazione, i dadi di mela cotogna andranno trasferiti in una pentola di media grandezza con 200ml di acqua. Cuocerli per 30 minuti girandoli frequentemente. Finito il tempo, recuperare la frutta con la schiumarola e passatela con il passaverdure.
La poltiglia andrà poi cotta per altri 30 minuti in una pentola con 500 gr di zucchero bianco e 100 di zucchero di canna. Al termine della ricottura, la cotognata dovrà essere abbastanza densa – fate la prova cucchiaino per vedere se si mantiene fermo al centro della pentola. Se il risultato vi soddisfa, trasferite all’interno degli stampini da ghiaccio in silicone (precedentemente oliati) una quantità di cotognata sufficiente ad arrivare fino al bordo.
I dolcetti andranno poi fatti raffreddare per 12 ore e poi potranno essere confezionati singolarmente con carta oleata o pellicola trasparente. Una delizia.
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